Secondo la Direzione distrettuale antimafia, attraverso una serie di spericolate operazioni finanziarie la Leg Srl avrebbe garantito il successo in riva allo Stretto del gruppo leader della grande distribuzione (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il supermercato da realizzare a Gallico e quello da ristrutturare a Villa, le operazioni da portare avanti in Abruzzo e nella Capitale e gli appalti da assicurarsi per i Centri della grande distribuzione alimentare: aveva registrato un successo dietro l’altro, la Leg, la società ritenuta dagli inquirenti vicino agli interessi della ‘ndrangheta e, di fatto, in mano a Giampiero Gangemi, imprenditore con un curriculum giudiziario che coinvolge le procure antimafia di Reggio e Roma.
Un successo che sarebbe inquinato dall’influenza dei clan e che ha finito col costare un anno di amministrazione controllata alla Eurospin Sicilia, una delle società del gruppo di distribuzione alimentare che in Calabria e Sicilia dà lavoro a 2500 persone. È la Leg infatti che, attraverso una serie di spericolate (e redditizie) operazioni finanziarie avrebbe garantito, sfruttando una serie di altre società solo formalmente estranee alla galassia dell’azienda madre, lo sviluppo e il consolidamento dell’Eurospin in Calabria. «È emerso che l’indagato Giampiero Gangemi – scriveva il Gip nell’indagine Planning, alla base del provvedimento odierno di amministrazione controllata disposta dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria – sia stato il gestore di fatto, ideatore e costitutore della Leg srl per lo scopo di gestire complessivamente il lucroso affare Eurospin di Gallico».
Un affare così lucroso che non poteva lasciare indifferenti gli appetiti dei clan reggini a cui lo stesso Gangemi si sarebbe appoggiato. «Si ritiene – scriveva ancora il Gip relativamente alle accuse di associazione mafiosa nei confronti dell’imprenditore – ha costituito la società in questione nel suo ruolo di concorrente esterno all’associazione mafiosa anche per garantire l’ingresso nel lucroso affare Eurospin di Antonino Mordà, personaggio di spicco della criminalità organizzata in territorio gallicese».
L’affare di Gallico
Uno dei punti focali dell’indagine della distrettuale antimafia dello Stretto dello scorso anno, riguarda l’acquisto dei terreni su cui costruire il nuovo punto vendita reggino e il successivo appalto per i lavori di costruzione e di gestione del supermercato. Un affare iniziato nel settembre del 2016 quando la Leg acquista un lotto da 10mila metri quadri a ridosso dello svincolo autostradale. Un’operazione, sostengono gli inquirenti, resa possibile dal diretto interessamento di Gangemi e di molte delle aziende che sarebbero a lui riconducibili, che si concretizza con il pagamento di circa un milione di euro. Passa poco più di un mese e ancora la Leg si aggiudica un altro lotto adiacente al precedente: altri 430 metri quadri inglobati a fronte del pagamento di 75mila euro. Quei terreni saranno immediatamente rivenduti, il 26 ottobre del 2016, alla società Eurospin Sicilia per un totale di 2,4 milioni di euro, garantendo alla Leg un ricarico di oltre un milione di euro.
E dietro la Leg, ci sarebbe Gangemi, che finirà a gli arresti, assieme al fratello, nel 2018 su richiesta della Dda di Roma, e che continuerà a gestire gli affari attraverso un cugino. Lo stesso che viene considerato dagli inquirenti, come l’imprenditore «che, sfruttando plurimi rapporti di solidarietà personale con esponenti apicali della ‘ndrangheta reggina, si è garantito una rapida ed efficace espansione economico-imprenditoriale».