VIDEO | Con due cerimonie del Coordinamento e di Libera mettono al centro della riflessione la tragedia di cui fu vittima la studentessa fiorentina. Celi e Infantino collegati in video con il consiglio comunale del capoluogo toscano
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Con due diverse cerimonie Palmi ha ricordato Rossella Casini, nel 40° anniversario della scomparsa per lupara bianca della studentessa fiorentina il cui corpo venne gettato in mare e non più ritrovato.
Presso i due luoghi dedicati alla giovane donna, che pagò con la vita il suo amore verso un coetaneo palmese - che apparteneva ad una famiglia ndranghetista, che stava portando sulla via della dissociazione – si sono ritrovati tanto i componenti del Coordinamento a lei dedicato, quanto gli attivisti di Libera.
Nella mattinata un mazzo di fiori, recato dal presidente del consiglio comunale, Salvatore Celi, e dall’attivista Mimma Sprizzi, è stato posto sotto la lapide che si trova nella strada intitolata a Rossella Casini, mentre nel pomeriggio – dopo un raduno davanti all’aiuola che Libera cura nel quartiere Tonnara, il referente regionale don Ennio Stamile ha celebrato una messa in suffragio.
Nella cerimonia del Coordinamento, alla presenza anche di diversi rappresentanti dell’associazionismo cittadino, il sindaco Giuseppe Ranuccio ha ricordato il ponte ideale che nel nome di Rossella Casini Palmi ha messo in piedi con la città di Firenze. «A causa della pandemia – ha chiarito a tal proposito il presidente Celi – abbiamo dovuto rimandare le iniziative che avevamo in cantiere, ma ugualmente la partecipazione mia e di Enzo Infantino in un video collegamento con la seduta di oggi del consiglio comunale fiorentino, rappresenta un modo autorevole per dire che si continua sul solco tracciato».
Alla cerimonia ha presenziato anche Gaetano Saffioti, imprenditore, tra i primi testimoni di giustizia in Calabria, che, partendo da una analisi amara - «c’è troppa assuefazione alla ndrangheta», ha detto – ha sottolineato però «l’importanza della memoria quanto meno per non dare più alibi a chi fa finta di dimenticare i fatti tragici del passato». Un passato che comunque stenta a passare del tutto, come ha ricordato Sprizzi che ha voluto ricordare Maria Chindamo – l’imprenditrice calabrese, anche lei scomparsa per lupara bianca – lanciando un monito a quanti «non si indignano abbastanza di fronte a questo dolore».
Sul ponte Palmi-Firenze, Enzo infantino – che tanto si è speso per la sua costruzione – ha chiarito che la volontà è proprio quella di «dimostrare che, anche nel nome di Rossella Casini, la nostra comunità è capace di rifiutare l’omertà e fare i conti del tutto con un passato tragico». Nella giornata, infine, su iniziativa di Libera è stato lanciato un concorso aperto alle scolaresche cittadine, per premiare – ad opera di un giuria presieduta dalla giornalista Francesca Chirico – i migliori elaborati ispirati dal ricordo di Rossella Casini.