Si chiamano Luca Ribustini e Romina Farace e sono i due autori del libro "Uccisa dal web: Tiziana Cantone. La vera storia di un femminicidio social. Dalla testimonianza diretta di Maria Teresa Giglio". Lui è un giornalista e documentarista di fama nazionale, lei è un avvocato alla sua prima opera letteraria nelle cui vene scorre sangue calabrese. La donna è originaria di Santa Maria del Cedro, la cittadina turistica del Tirreno cosentino nota per la produzione dell'agrume sacro agli dei. Il libro sulla storia della ragazza napoletana suicidatasi dopo una lunga gogna mediatica è prenotabile on line da poche ore ma promette già di diventare un best-seller e di riaccendere i riflettori su una vicenda che non ha ancora conosciuto giustizia.

Chi è Romina Farace

Romina Farace è una giovane professionista che vive e lavora sulla costa del Tirreno cosentino. E' moglie e mamma di due bimbi e si è accostata alla vicenda giudiziaria di Tiziana Cantone quando, in passato, era stata assoldata come legale da mamma Maria Teresa. La donna oggi non è più il suo avvocato, ma ha comunque voluto dare il suo contributo per arrivare alla verità, forse non ancora raccontata venuta alla luce. Sarebbero quasi 30mila i messaggi che l'avvocato Farace avrebbe rinvenuto per caso in una scheda telefonica della vittima e li avrebbe passati al vaglio, uno per uno, per ricostruire l'accaduto.

Rivelazioni e nuovi elementi

L'opera, come è scritto sul sito della Mondadori, è basato sulla testimonianza diretta della madre, Maria Teresa Giglio, e non è solo un resoconto della vicenda giudiziaria di Tiziana Cantone, ma «una inchiesta giornalistica che mira a gettare nuova luce sulla tragica storia della giovane donna. La scoperta nella sua camera da letto, a distanza di un anno dalla morte, di una scheda di memoria nascosta in un vassoio tra collane e orecchini, restituisce al lettore una verità diversa. Ma, oltre alle rivelazioni, il volume è soprattutto un grande atto d'amore verso Tiziana, che le restituisce la dignità che le era stata tolta in vita e quella che continua a esserle negata da morta».

Giustizia per Tiziana Cantone

Tiziana Cantone muore suicida a 31 anni nella cantina della sua villetta a Mugnano di Napoli. La donna era caduta in depressione a causa della diffusione in rete di alcuni video hard che la ritraggono in atteggiamenti intimi con più uomini, immagini che sarebbero dovute rimanere private e che invece sono state date in pasto al popolo del web. Se ne era accorta nell'aprile del 2015, qualcuno l'aveva riconosciuta su alcuni siti di pornografia, e il maggio successivo aveva trovato la forza di denunciare i presunti responsabili, tra cui il fidanzato. Dopo un periodo in cui sembrava essersi ripresa, ha definitivamente soffocato il profondo senso di vergogna togliendosi la vita.