È caccia agli appartamenti in fitto tra Falerna e Gizzeria. Le spiagge si animano e il vento richiama kiters. Riapre i battenti il gioiello dell’Abbazia Benedettina e in centro il corso si fa isola pedonale
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Segnali positivi, anche di riscatto, per Lamezia e la costa lametina in questi scampoli d’estate. Anche se il cuore della stagione calda deve arrivare, quello che si è messo in moto è un sistema virtuoso che punta sulle energie e le risorse locali.
È ripreso, ad esempio, il mercato dei fitti sulla costa. Dopo anni di case rimaste vuote tra Falerna e Gizzeria Lido, forse la paura degli spostamenti o i lacci del borsello che si sono fatti più stretti per mancati introiti di diversi mesi durante la quarantena, portano a riscoprire il mare a pochi chilometri da casa.
Erano gli anni Novanta quando sulla costa tirrenica lametina la compravendita di appartamenti e palazzine era la norma. Un mercato florido poi scemato negli anni a causa del mare spesso sporco e della mancata crescita di attività ricreative, quali locali serali e da ballo. Elementi che hanno portato nel tempo un susseguirsi di residence semi abbandonati e cadenti, tapparelle sempre chiuse, balconi cadenti. Ora la ripresa. Anche nello storico residence La Marinella si fa fatica a trovare un appartamento in fitto e i prezzi sono lievitati.
Il vento di Gizzeria richiama gli sportivi
Si stanno popolando anche le spiagge, ma è il week ancora il momento più affollato. Lentamente iniziano ad arrivare gli stranieri. Ad attirare molti di loro è Gizzeria con il suo vento tipico che si presta a chi si dedica al Kite Surf e agli sport ad esso correlati, ma a solcare le onde sono anche i calabresi. Del vento di Gizzeria parlano riviste nazionali e internazionali, specializzate e non definendola uno degli spot più ventilati e proponendo un maestrale, di solito tra i 14 e i 16 nodi, che crea uno shore break, la linea dove frange l’onda a dieci metri dalla riva.
Riapre al pubblico l'Abbazia Benedettina
E se Falerna e Gizzeria si riscoprono città di mare ambite, Lamezia fa passi in avanti nella promozione e valorizzazione del suo territorio. Dopo anni di chiusura, insieme a quella di tutti i beni culturali, ha riaperto l’Abbazia Benedettina. Risalente all’anno 1062, si erge sulle spoglie di un vecchio monastero bizantino. Teatro di eventi culturali, è stata poi chiusa durante la parentesi commissariale e solo ora ha riaperto i battenti con tanto di visite guidate due volte a settimana.
È considerata la prima grande Abbazia Benedettina in Italia, voluta dal conte normanno Roberto il Guiscardo per enfatizzare la potenza della chiesa di Roma in un territorio in cui era profondamente radicato il rito cristiano greco. L'imponente struttura del 1062 sorge sulle fondazioni, non ancora indagate, di un luogo di culto tardoantico, dedicato alla martire sedicenne alla quale la piana e l'intero golfo devono il nome: Eufemia di Calcedonia in Bitinia.
Il fine settimana stop al traffico
Tra gli elementi apprezzabili in centro città la chiusura del corso Numistrano nel fine settimana per favorire il distanziamento sociale. Si tratta di una richiesta avanzata da tempo dagli imprenditori della zona e ora esaudita con la complicità delle norme anti Covid. E i Lametini ne stanno approfittando riversandosi sul corso a passeggiare e poi a fare tappa nei locali che costellano ormai tutta la zona.