Il Comitato 25 giugno torna in piazza. Questa mattina davanti alla Prefettura di Vibo Valentia il sit in dei rappresentanti del gruppo che si è costituito all'indomani della morte di Bruno Vavalà e Nicola Callà, i due camerieri di Serra San Bruno travolti e uccisi da un'auto in corsa mentre rientravano dal lavoro. Teatro dell'incidente, la Trasversale delle Serre, quella “strada del progresso” che ad oggi, si legge a caratteri cubitali in uno dei tanti striscioni che ha fatto da sfondo alla mobilitazione, “conta più morti che anni”.

Il prefetto Paolo Giovanni Grieco ha ricevuto la delegazione, ascoltando le istanze dei rappresentanti del comitato e annunciando l'attivazione verso la metà di ottobre, di un tavolo permanente, al quale prenderanno parte tutte le autorità preposte. Sotto i riflettori non solo la Trasversale delle Serre, ma anche le strade interne, come la Sp14 o la Sp 73, che rappresentano un pericolo per gli automobilisti.

«Le nostre strade sono dissestate, i nostri territori sempre più poveri, ci sentiamo abbandonati», l’amaro sfogo di Bruno Vavalà, nipote di una delle vittime della tragedia sulla Trasversale. «Non ci sentiamo al sicuro», la  denuncia di Giulia Dominelli che ha chiesto interventi a breve e lungo termine. Dall'illuminazione della strada, alla sistemazione dei guardrail che in alcuni tratti mancano, fino all'installazione di autovelox. 

«La sicurezza stradale – ha confermato il prefetto - è una delle nostre priorità. Soprattutto nel Vibonese, dove ho avuto modo di constatare le maggiori criticità. Ecco perché ho deciso di attivare un tavolo permanente insieme alle amministrazioni locali, a quella provinciale e all'Anas. Insieme cercheremo di individuare soluzioni a breve e a lungo termine per garantire sicurezza a tutta la popolazione». In merito poi alla proposta di installare autovelox, il capo dell’Ufficio territoriale di Governo ha spiegato: «La messa in sicurezza della rete viaria passa attraverso  la manutenzione del fondo stradale, l’illuminazione dove possibile e solo dopo questi interventi si può pensare ai dispositivi per limitare la velocità». 

L’incontro è terminato con una stretta di mano, con l’impegno di istituire un tavolo permanente al quale saranno invitati anche i rappresentanti del Comitato 25 giugno. Questi ultimi si sono detti soddisfatti degli impegni assunto dal prefetto che ha dimostrato sensibilità verso un problema che oltre a mettere a repentaglio vite umane, frena lo sviluppo delle comunità montane del Vibonese.