I titolari di due attività contro la scelta del sindaco: «Abbiamo dimezzato le vendite, chiederemo un risarcimento»
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«Quel senso unico ci ha tagliato le gambe». Il grido d’allarme che si alza da via Libertà è indirizzato dritto al cuore di Tropea, Palazzo Sant’Anna, sede del Comune presieduto dal sindaco Giovanni Macrì.
A parlare sono i titolari di due attività che si affacciano sulla principale arteria della cittadina tirrenica, che dal 1 luglio scorso l’amministrazione ha reso a un solo senso di marcia: Francesco Mazzitelli del bar Madison e Gerardo Piserà della pizzeria Saporè, «ma parliamo a nome di molti altri colleghi della zona» specificano.
«In realtà – spiegano - il problema principale non è il senso unico, che noi commercianti avevamo anche suggerito per evitare ingorghi su una via molto trafficata, ma il posizionamento dei dissuasori che impediscono una sosta anche minima, di pochi minuti, e che, stranamente, sono stati messi solo davanti alle nostre attività».
Mazzitelli illustra anche i passaggi che sono seguiti all’introduzione del provvedimento, snocciolando numeri significativi: «Dopo una riunione tra noi esercenti, abbiamo evidenziato il problema al sindaco tramite l’Associazione commercianti perché, numeri alla mano, questa scelta ci ha letteralmente tagliato le gambe: per quanto mi riguarda ho subito un calo di oltre il 50%, sono passato da 3 chili di caffè al giorno a 1 e da 180 pezzi dolci a 70/80, tutto documentabile nero su bianco. E parlo solo di prima colazione».
Gli fa eco Piserà: «La mia è un’attività che vende cibi da asporto, quindi basterebbero pochi minuti ai clienti per prendere il prodotto e andarsene, ma neppure questo è consentito. Sono passato da 20 chili di impasto al giorno a 12. Una mazzate tremenda, non so se continuerò».
A detta dei due, però, Macrì sarebbe deciso a non rivedere le scelte: «Quello che più ci lascia l’amaro in bocca – incalzano - è stato il No categorico del sindaco, che non ci ha dato spiegazioni, nonostante avessimo portato delle soluzioni al problema, rappresentate da aree di sosta breve lungo tutta la strada, sfruttando anche dei parcheggi che farebbero al caso ma che vengono inspiegabilmente ignorati. Se l’idea del sindaco era quella di far diventare via Libertà un’area pedonabile, scelta secondo noi utopica perché è sempre stata una via commerciale di transito, è evidente che il problema è stato mal gestito. Se vuoi fare questo devi posizionare i dissuasori lungo tutta l’arteria, dal bivio del cimitero fino alla piazza del Cannone, non solo in due punti».
Alla luce di quanto esposto, Mazzitelli e Piserà chiedono a gran voce «la rimozione dei dissuasori che – sostengono - sarebbero fuori norma perché non omologati e privi di bande catarifrangenti, un pericolo per gli automobilisti nelle ore notturne».
E poi puntualizzano: «Al di là della sosta, non possiamo ignorare neppure il fatto che il senso unico non venga rispettato, vuoi per abitudine, vuoi per distrazione, e inoltre, adesso che la carreggiata è più libera, le macchine sfrecciano a velocità sostenuta. Sarebbe meglio intervenire con dei dossi artificiali o, se non è possibile, degli autovelox, prima che si verifichi una tragedia annunciata».
Prima di chiudere Mazzitelli ci tiene a precisare di aver «anche sostenuto questa amministrazione che apprezzo perché si dà da fare, ha dato entusiasmo e voglia di rinascita al paese, ma questa soluzione è un flop». E fa sapere che «porteranno avanti anche un’azione legale perché abbiamo subito dei danni per i quali, se ci sarà la possibilità, chiederemo un risarcimento».