FOTO | La tradizionale cerimonia di deposizione della corona d’alloro è stata preceduta da una messa nella concattedrale alla presenza delle istituzioni
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Anche Tropea questa mattina ha celebrato la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. Per una città che nel corso dei principali conflitti ha versato un importante tributo di sangue, il 4 novembre rappresenta una data di assoluto rilievo. Piazza Vittorio Veneto, centro principale del paese, ha visto la tradizionale cerimonia della deposizione della corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti della Prima guerra mondiale, alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali. Una cerimonia svoltasi sotto gli occhi dell’amministrazione comunale, dei carabinieri, della polizia, della guardia di finanza, della guardia costiera, dei vigili del fuoco, della polizia municipale, della protezione civile, e degli studenti di ogni ordine e grado degli istituti cittadini.
Prima della deposizione, una messa nella concattedrale ha celebrato il ricordo delle vittime e l'importanza della data per la Nazione. In chiusura ha preso la parola il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, che ha voluto rivolgersi agli studenti «perché credo – ha detto – che i più giovani della comunità meritino più cura. Il saluto di oggi – ha proseguito – è un omaggio ai valori che esaltano l’eroismo, il coraggio e l’amore per l’Italia che contraddistinguono i caduti e le forze dell’ordine. Non dimentichiamo mai che la libertà non è assicurata per sempre, è un bene delicatissimo che dobbiamo riconquistare ogni giorno e ricordiamo che libertà, come ci insegna Nelson Mandela, non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un mondo che rispetta e valorizza la libertà degli altri. Rispettiamo le forze dell’ordine perché la loro arma più potente è l’amore per la patria e per la sua tutela e perché i rischi e i sacrifici a cui sono esposte per la nostra sicurezza meritano gratitudine e ammirazione. Combattiamo insieme la battaglia più giusta che possa esserci che è quella del bene comune, facciamolo perché questo 4 novembre sia semenza di pace e di democrazia».
Dello stesso avviso anche il dirigente dell’istituto superiore, Nicolantonio Cutuli: «Bisogna mantenere sempre vivo quello che è il ricordo e il sacrificio che i nostri avi hanno fatto per avere un’Italia più solida, unita e democratica. I ragazzi sono fortemente sensibilizzati, anche perché a scuola si discute sempre di valori sociali, umani e unitari, e il fatto stesso che siano stati partecipi attivamente oggi è utile per poter mantenere il ricordo sempre vivo. Ma ovviamente non bisogna mai abbassare la guardia, mai evitare di parlare di unitarietà. È necessario mantenere sempre attivo questo concetto all'interno della programmazione educativa delle singole istituzioni scolastiche».