Controlli incrociati tra Guardia Costiera e Inps hanno scovato un furbetto del reddito di cittadinanza, tra i pescatori in nero. I controlli i hanno portato alla decadenza del beneficio e alla denuncia all'autorità giudiziaria
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U piscaturi pigghjia pisci e jistìma, il pescatore prende pesci e bestemmia, dice uno dei più celebri adagi calabresi, a stigmatizzare le arrabbiature che flagellano chi fa questo mestiere, che tutti sanno l’ariaccia che tira per chi ha a che fare col mare, e come anche il più religioso dei marittimi sia solito tirar giù all'occorrenza tutti i santi.
Una regola che non risparmia la marineria tropeana: o meglio, i suoi “irregolari”, beccati nei giorni scorsi in flagranza di reato, incappati nelle maglie dei sacrosanti controlli della Guardia Costiera - e nella giornata più nera dell’anno, e che hanno infiammato lo scoglio San Leonardo di “jastìme”: tante da staccare il calendario delle pareti.
Irregolari a bordo
Il fatto è presto detto. La Guardia Costiera di Vibo Valentia e Tropea, nel corso delle attività di verifica della sicurezza a bordo e di contrasto alla pesca illegale, ha rilevato diverse violazioni alla composizione degli equipaggi. Irregolari a bordo, non assunti, non iscritti nel registro dei pescatori marittimi professionali, ed in un caso persino percettore del reddito di cittadinanza, come ha dimostrato il controllo incrociato fatto con l’Inps sui nominativi del personale in nero.
Alla multa di svariate centinaia di euro per i semplici abusivi si è aggiunta, in questo caso, la segnalazione all’Inps, con cinseguente decadenza dal beneficio, e segnalazione all'autorità giudiziaria per violazione dell’articolo 7 del DL 28 gennaio 2019.
Al danno, la beffa...
Insomma, “Un'ora di buon porto fa scordare cento anni di sfortuna", soleva ripetere il caro, vecchio Giambattista Basile: ma certo è che quest’ora di sfortuna, il pescatore tropeano con la rete in una mano, e la tessera del reddito di cittadinanza nell’altra, se la ricorderà per cent’anni…