La procura di Castrovillari, guidata dal procuratore capo Alessandro D’Alessio, ha chiesto il rinvio a giudizio di due persone per la morte di Denise Galatà, la studentessa reggina deceduta nel fiume Lao il 30 maggio 2023.

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La ricostruzione

Era il pomeriggio del 30 maggio 2023 quando l’operatore della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Castrovillari, allarmato per la scomparsa di Denise Galatà avvenuta durante un’escursione di rafting sul fiume Lao, avvisava immediatamente tutte le pattuglie a disposizione che convergevano per iniziare le ricerche, protrattesi fino alla notte e che permettevano di recuperare gli studenti dell’Istituto Linguistico Giuseppe Rechichi di Polistena nonché i professori e le guide che avevano accompagnato la scolaresca, aiutandoli a risalire la ripida sponda.

Gli ultimi momenti di vita di Denise

Denise però mancava all’appello e dagli accertamenti coordinati nella stessa notte dal Dott. Alessandro D’Alessio, procuratore capo della Procura di Castrovillari, svolti dal sostituto di turno della Procura e dai militari dell’Arma, grazie alle testimonianze raccolte dagli stessi amici della ragazza venivano ricostruiti gli ultimi momenti prima che l’adolescente cadesse in acqua senza più risalire.

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Le operazioni di rintraccio riprese all’alba del 31 maggio dai vari reparti specializzati dell’Arma nonché dal personale del Soccorso Alpino Calabria e Vigili del Fuoco, permettevano di recuperare il corpo esanime della giovane che, come chiarirà l’autopsia, decedeva per annegamento.

La conseguente apertura dell’inchiesta, che ha visto il sequestro della struttura di rafting nonché di tutti i gommoni e le attrezzature utilizzate durante l’escursione, si concentrava sulle condizioni metereologiche e sul rispetto delle condotte tenute.

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