Sotto le macerie anche il corpo di Luigi Matti Altadonna, 35enne originario di Curinga. Le ricerche dei familiari tramite i social e la rabbia per la terribile scoperta: «Pretendiamo una risposta»
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Sale a due il bilancio dei calabresi morti nella tragedia di Genova causata dal crollo improvviso del viadotto autostradale Morandi.
Dopo Ersilia Piccinini, scomparsa insieme con il marito Roberto e il piccolo Samuele di 9 anni, alla lista si aggiunge anche il nome di Luigi Matti Altadonna, 35enne originario di Curinga, nel Catanzarese, ma residente da tempo in Liguria. Operaio, sposato e padre di quattro bambini, Luigi stava transitando sul ponte a bordo di un furgone della ditta per cui lavorava, quando è stato risucchiato dal collasso della struttura.
A lanciare l’allarme nei primi minuti dopo il crollo era stata la sorella Claudia con un post sui social che ritraeva lo stesso Luigi per favorire l’identificazione nella speranza che fosse quantomeno ferito. Dopo qualche ora, però, la terribile conferma del decesso e la rabbia, affidata a un altro post, prima di tributargli l'ultimo, struggente saluto: «Ti amo amore mio arrivederci».
Neppure il padre Giuseppe è riuscito a trattenere lo sconforto, l’incredulità, l’impotenza di fronte a una tragedia che si sarebbe potuta evitare. Lo sfogo è ancora una volta sui social: «Ciao Lu buongiorno, tutto ok? Si papà oggi sono in centro credo di finire presto, a Genova piove. Mi raccomando vai piano. Certo papà a dopo. 11,20 papà, ho finito rientro in sede poi vado a casa. Ok a dopo. 11.35 autostrada. Cazzo! Lu ma non c'è il ponte, non sei sceso a controllare se potevi passare, no papà volevo tornare a casa!!! E ora cosa dico a tua moglie e ai tuoi quattro bambini?? Lu è tutto il giorno che aspetto la risposta, e tu te ne stai su quel cazzo di lettino avvolto con il lenzuolo bianco. Non rispondi, lo so, non c'era il ponte, ma stavolta non ho la risposta neanche io. Ci crederà Lara, Francesca, Tomas, Giuseppe e Cristian, che Luigi voleva tornare da loro, ma il ponte è crollato e non potrà tornate mai più dai suoi bambini. Qualcuno mi può dare una risposta?? Io, la mia famiglia, i familiari di tutte quelle vite spezzate pretendiamo una risposta. Grazie Autostrade per l'Italia, noi aspettiamo. Papà Giuseppe».