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Avrebbero allestito un vero e proprio laboratorio, con annessa rivendita, nel quale preparavano e confezionavano le dosi di cocaina ed hashish destinate ai loro clienti. E' questa l'accusa mossa dalla Polizia a quattro persone, tutte di Gioia Tauro (Reggio Calabria), arrestate per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Un'altra persona è ricercata. Ad alcuni degli indagati sono contestati anche reati in materia di armi. Gli arresti sono stati eseguiti stamane dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dagli agenti del commissariato di Polizia di Gioia Tauro a conclusione di indagini coordinate dalla Dda della città calabrese dello Stretto. L'operazione, chiamata in codice "Panda", ha portato in carcere Vincenzo Condello di 25 anni; Salvatore Infantino di 29; Francesco Ianni' di 36 anni, e Vincenzo Saverino, di 33 anni.
Capo dell'organizzazione sarebbe Salvatore Infantino, cui si contesta l'associazione armata data la disponibilità di armi che condivideva con Vincenzo Condello. Ai due, oltre alla detenzione e al porto abusivo in luogo pubblico di una pistola, si contesta di aver esploso diversi colpi d'arma da fuoco. Lo stesso Infantino, Francesco Ianni' e Vincenzo Saverino sono accusati di aver ceduto 250 grammi di cocaina confezionata in due sacchetti, ad un acquirente. Salvatore Infantino e Vincenzo Condello sono accusati anche della cessione di 308 grammi di cocaina, mentre altri quantitativi di droga sarebbero stati ceduti dall'organizzazione in diversi altri episodi documentati dagli inquirenti.
Gli inquirenti hanno ricostruito l’attività dell'organizzazione partendo dalla scomparsa di un giovane di Gioia Tauro, Maurizio Mammoliti, del quale non si hanno notizie dal 31 ottobre 2014, cognato di Vincenzo Condello. La base operativa del gruppo, dove si smerciavano hashish e cocaina, era un garage in cui, oltre alla droga, venivano nascoste delle armi. La cessione dello stupefacente sarebbe stata documentata dalle riprese effettuate dagli inquirenti. Nel corso delle indagini, i poliziotti hanno sequestrato a due degli arrestati diversi quantitativi di droga; in particolare 250 grammi di cocaina in un caso e 308 grammi in un'altra. Nel garage usato come base operativa della banda sono stati sequestrati bilancini di precisione e diluenti per la cocaina. Per i loro spostamenti gli indagati utilizzavano una Fiat Panda. Da qui il nome in codice dell'operazione.