L’operazione Kerkent aveva portato all’arresto di 34 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi
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C’è anche il figlio del capomafia di Agrigento fra i tre ricercati che si sono costituiti oggi nell'ambito dell'operazione "Kerkent" scattata due giorni fa e culminata nell'ordine di arresto di 34 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi, compreso il capo degli ultrà della Juventus, Andrea Puntorno, e l’uomo ritenuto il nuovo boss agrigentino, Antonio Massimino. Lo riferisce l’agi.
Negli uffici della Sezione operativa della Direzione investigativa antimafia di Agrigento, si sono presentati con i loro avvocati Gerlando Massimino, figlio 31enne; e Fabio Contino, 39enne, già collaboratore del cognato Giuseppe Messina, arrestato in quanto ritenuto il luogotenente di Massimino, nella gestione dell'autolavaggio nel quartiere Villaseta ad Agrigento, base operativa e logistica dell'organizzazione. Nella Stazione carabinieri di Briatico (Vibo Valentia) si è invece costituito il calabrese Domenico Mandaradoni, 31 anni di Francica, ritenuto componente dell'organizzazione col compito di corriere della droga. Dopo la notifica dell'ordinanza e l'arresto da parte della Sezione Operativa Dia di Catanzaro e dai carabinieri della Stazione di Briatico, è stato condotto nel carcere di Vibo Valentia. Con i tre arresti, afferma la Dia, «può definirsi conclusa la fase dell'operazione Kerkent sotto il profilo dell'esecuzione dei provvedimenti restrittivi emessi dall’autorità giudiziaria».
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