Nelle prime ore della mattinata odierna, al culmine di articolate e complesse investigazioni condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, è stata data esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di 10 persone.


In particolare, il Commissariato Taurianova, con il concorso della Squadra Mobile di Reggio Calabria e Prato, dei Commissariati di Gioia Tauro, Palmi, Polistena e dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria, hanno tratto in arresto i seguenti indagati:


1. Luciano Ascone cl.71 di Cinquefrondi - arresti domiciliari - già detenuto in carcere per altra causa;
2. Raffaele Cambria cl. 91 di Rosarno – arresti domiciliari;
3. Angelo D’Agostino cl. 82 di Rosarno – custodia in carcere;
4. Francesco Fiumara cl. 91 di Rosarno – arresti domiciliari;
5. Giuseppe Lucà cl. 88 – arresti domiciliari;
6. Mitrushi Vllasi (alias Orest) cl. 85 – custodia in carcere - già detenuto in carcere per altra causa;
7. Benito Palaia cl. 79 di Rosarno – arresti domiciliari;
8. Francesco Papasidero cl. 80 di Rosarno – custodia in carcere;
9. Salvatore Pepè cl. 85 di Rosarno – custodia in carcere - già detenuto in carcere per altra causa;
10. Fabio Scarfò cl. 91 di Candidoni – custodia in carcere - già detenuto in carcere per altra causa.
Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di reati in materia di sostanze stupefacenti. Fabio Scarfò più due altri soggetti nei confronti dei quali si procede a piede libero, di tentata rapina, ricettazione e detenzione e porto illegale di arma da taglio.

Le indagini 

Il provvedimento in questione è il risultato di complesse e laboriose indagini condotte dal Commissariato di Taurianova, con il coordinamento della Squadra Mobile di Reggio Calabria e supportate da numerosi presìdi tecnologici, confluite nell’informativa di reato redatta a carico dei soggetti di cui sopra.


L’indagine veniva avviata il 29 agosto 2016 a seguito di un tentativo di rapina perpetrato ai danni della banca Monte dei Paschi di Siena, filiale di Taurianova (RC) dove, nell’immediato venivano individuate le auto utilizzate dai responsabili per giungere sul luogo del delitto e – quindi – i proprietari ed utilizzatori delle stesse, individuati in tre uomini di Rosarno: Scarfò Fabio, D’agostino Angelo e Papasidero Francesco.
Le successive attività tecniche consentivano di acquisire elementi tali da ritenere configurata la responsabilità degli stessi per il delitto perpetrato a Taurianova, ma soprattutto permetteva di accertare come i soggetti in questione – in concorso con altre persone di Rosarno e dei paesi limitrofi – fossero impegnati in una notevole serie di attività delittuose, concernenti soprattutto lo spaccio di sostanza stupefacente.
Nel corso di tali attività gli indagati mantenevano contatti con soggetti dimoranti nel nord Italia, in Puglia, e financo con soggetti di nazionalità albanese, da qui il nome dell’operazione denominata “Alba-Rosa”, con i quali organizzavano compravendite di sostanza stupefacente.
L’indagine non ha invero consentito di accertare la sussistenza di un’associazione unitaria che reggesse le fila dei traffici illeciti emersi, documentando piuttosto l’esistenza di singole trattative, singoli affari, a cui di volta in volta si interessavano solo alcuni dei soggetti indagati.
Sulla base delle risultanze dell’attività di indagine e a fondamento delle ipotesi accusatorie sono stati effettuati due riscontri fondamentali con gli arresti di  Fabio Scarfò avvenuto a Torino nel corso del 2016, in quanto trovato in possesso di 1,049 kg di sostanza stupefacente del tipo eroina e di Falleti Diego a Melicucco sempre nel 2016, in quanto trovato in possesso di circa 50 kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana trasportata all’interno del proprio Fiat Doblò di colore bianco.
Al termine delle formalità di rito, i soggetti sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.