L’intervento di Tommaso Labate alla tavola rotonda organizzata nel Convento dei Domenicani sui temi della rigenerazione dei borghi della Calabria, ha aperto ad Altomonte la sezione del Festival Euromediterraneo dedicata ai dibattiti di attualità incentrati sul tema portante dell’edizione 2022 della manifestazione Non fermiamo la cultura.

Costruire un modello di novità

Originario di Marina di Gioiosa, penna del Corriere della Sera e volto noto de La 7, Labate ha proposto la propria ricetta per riaccendere l’interesse sulle aree interne, ricche di storia, cultura, tradizioni artistiche, artigianali ed enogastronomiche. «Per anni abbiamo sostenuto di dover trasformare la Calabria nella nuova Rimini o nella nuova Riccione. Noi invece dobbiamo essere la nuova niente – ha detto il giornalista – Anzi, i nuovi noi. I nostri tantissimi borghi vanno solamente mostrati senza alcun complesso di inferiorità. Sul fronte delle infrastrutture il Pnrr può essere una chiave risolutiva dei nostri problemi. Ma la traiettoria più che le opere, deve seguire l’obiettivo di far arrivare agevolmente i visitatori e non è detto che sia sufficiente un’autostrada. Interroghiamoci sulla necessità di istituire più rapidi ed efficienti collegamenti pubblici su gomma e su rotaia. Spesso le soluzioni più semplici sono anche le migliori».

Vivace dibattito

Introdotta dal sindaco Giampietro Coppola e coordinata dal direttore artistico della kermesse Antonio Blandi, l’iniziativa ha inoltre registrato la partecipazione dell’assessore regionale Gianluca Gallo e di Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee. In Calabria il 92 percento del turismo è concentrato verso le località balneari. L’iniziativa di Altomonte tende verso un cambio di paradigma, anche per destagionalizzare i flussi dei visitatori. Alla vigilia della presentazione delle liste di candidati in vista del voto del 25 settembre, Labate non ha mancato di commentare i fermenti che agitano i partiti in questa delicata fase: «La politica è stata colta di sorpresa, immaginando più tempo a disposizione per prepararsi alle elezioni. Approvando la riforma deputati e senatori pensavano di aver eliminato dai giochi non se stessi, ma il vicino di banco. In realtà i parlamentari, hanno tagliato i rami su cui erano seduti. Inevitabile che qualcuno cada e si faccia male».