«Qua a Lamezia Terme non ci puoi venire sicuro perchè vengono e ti sparano». È questo il tenore delle conversazioni intercorse tra Maria Stefania Gambardella e Marco Petrini intercettate però dal nucleo economico della Guardia di Finanza di Crotone che, su delega della Procura di Salerno, ha notificato un avviso di garanzia alla moglie dell'ex presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro, accusato di corruzione in atti giudiziari. 

 

L'inchiesta Genesi

Si allarga, insomma, a macchia d'olio l'inchiesta della Procura di Salerno che lo scorso gennaio aveva portato all'arresto del magistato Marco Petrini per un giro di corruzione negli uffici giudiziari catanzaresi. Mazzette, orologi e preziosi per aggiustare le sentenze. Ma adesso nel mirino dei magistrati è finita anche la moglie del magistrato intercettata dalla Guardia di Finanza ad intrattenere conversazioni con il marito inducendolo «a rendere dichiarazioni mendaci in occasione degli interrogatori» avuti dinnanzi ai pubblici ministeri di Salerno il 29 febbraio e ancora il 17 aprile scorso.

 

Le intercettazioni

La moglie allarmata ma intercettata al telefono esprimeva al marito le sue preoccupazioni: «Ti vogliono ammazzare tutti - diceva - non hai capito cosa hai combinato pure, tu non hai capito niente Marco". Ed ancora: "Tu d'ora in poi devi ascoltare solo me. Le cose che hai fatto da solo sono tutte sbagliate. Allora tu mi devi ascoltare però sennò non vengo più Marco, se non fai le cose che ti dico io. Non fare le cose di testa tua perchè sono tutte sbagliate, tutte deviate».

 

 Le accuse e le perquisizioni

L'accusa per Maria Stefania Gambardella è induzione a non rendere dichiarazioni o rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. La Procura di Salerno contestualmente all'avviso di garanzia ha anche emesso un decreto di perquisizione e sequestro. Le fiamme gialle di Crotone hanno passato al setaccio l'abitazione, l'ufficio e l'auto della donna alla ricerca di documenti che potessero fornire ulteriori prove dell'ipotesi accusatoria e, in particolare, l'intento di pregiudicare la genuinuità della prove.

 

Petrini torna in carcere

Ritorna invece in carcere l'ex presidente di sezione della Corte d'Appello Marco Petrini. Per lui il Gip del Tribunale di Salerno ha disposto la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia in carcere. A fondamento della richiesta avanzata dal procuratore aggiunto, Luca Masini, vi sarebbe la necessità di rafforzare le esigenze cautelari. «Nel corso degli interrogatori investigativi cui è stato sottoposto - si legge nel'ordinanza - Marco Petrini rendeva, fra le altre, dichiarazioni che alla luce delle ulteriori attività investigative risultavano non veritiere».