Il ministro della Giustizia Bonafede aveva chiesto di esercitare l'azione disciplinare. L'ex giudice è accusato di corruzione in atti giudiziari
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Resta sospeso dall'esercizio della funzione di magistrato, Marco Petrini. L'ex presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro non è stato rimosso così come aveva chiesto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, all'indomani dell'inchiesta Genesi che ha portato nel gennaio scorso all'arresto di Marco Petrini con l'accusa di corruzione in atti giudiziari.
Nei confronti del magistrato il Consiglio superiore della Magistratura ha esercitato un'azione disciplinare e il 13 luglio scorso si è svolta l'udienza durante la quale la Procura Generale della Corte di Cassazione ha chiesto la rimozione di Marco Petrini dall'esercizio della funzione del magistato. Il Csm, tuttavia, ha rigettato la richiesta limitandosi a disporre una sospensione, accogliendo così la richiesta avanzata dalla difesa rappresentata dall'avvocato Francesco Calderaro.
Marco Petrini era già stato sospeso in via cautelativa dal Csm all'indomani dell'inchiesta poichè colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere oggi in parte revocata e sostituita con gli arresti domiciliari.