Oligarchie di partito, gerarchie, candidature che mettono al centro nominati talvolta anche senza titoli. Sono alcuni dei temi posti al centro dal neo tesserato di Azione Giuseppe Aieta, già sindaco di Cetraro ed ex consigliere regionale in quota al Pd, che nelle ultime ore ha preso parte a una conferenza stampa tenuta dal terzo polo a Corigliano Rossano alla presenza del Segretario regionale in Azione Fabio Scionti, del segretario regionale di Italia Viva Ernesto Magorno, del candidato alla Camere dei deputati Domenico Mazza. Lavori moderati dal segretario provinciale Giovanni Le Fosse. Aieta torna sul tema “Dem” e lancia nuovi strali: «Il Pd è il luogo della tristezza, nessuno pianifica o programma. Oggi in Azione mi diverto, c’è entusiasmo, mi confronto con i cittadini».

L’ex sindaco tirrenico tocca il tema del centralismo: «Va ribaltato questo schema. Chi non è abituato a stare con il cappello in mano lo si invita a nozze. Contesto questo rapporto di subalternità che hanno molti rappresentanti politici calabresi verso Roma. Questo è un tema che afferisce anche all’autonomia culturale. Sentirsi sempre sudditi ha tenuto questa terra ancorata ai problemi che ha. Noi qui abbiamo intelligenze capaci di essere autonome e non teleguidate». Il segretario Magorno si è anch’egli soffermato sul centralismo e sul ruolo dominante dei capoluoghi storici che hanno «favorito la crescita di una certa classe dirigente sicuramente meritevole ma è stata limitativa delle classi dirigenti dei territori. È un sistema trasversale fatto di lobby che si schierano a seconda degli interessi in gioco. E il tutto perché manca una proposta politica seria».

Magorno, nel frattempo, inizia a mettere alcuni paletti circa la possibilità che Azione-IV possa divenire il luogo degli scontenti:«Il Terzo polo oggi non è un taxi: occorre passione, partecipazione, voglia di impegnarsi nel sociale, esperienza, conoscenza, preparazione».