Il primo cittadino Andrea Tripodi ha inviato un avviso che annuncia lo smantellamento del campo del migranti nell'area industriale: «Ora Regione e Stato si prendano le loro responsabilità»
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C'è già una data fissata e tutte le autorità competenti sono state avvisate. Entro il 15 di agosto prossimo, la tendopoli dei migranti di San Ferdinando verrà smantellata in maniera definitiva. Il sindaco del piccolo comune dell'area portuale Andrea Tripodi ha inviato un avviso per informare i migranti, i sindacati e le istituzioni della volontà di chiudere definitivamente il campo dell'area industriale sanferdinandese.
Sono già in atto, tra l'altro, le procedure di rimozione delle tende e l'eliminazione dei servizi all'interno dell'accampamento dei migranti.
«Stiamo andando verso la chiusura - ha dichiarato il sindaco Tripodi al Lacnews24.it - Lo stiamo facendo in maniera graduale e rispettando i tempi legati all'affidamento dell'associazione "Borrello" che gestisce per conto del Comune la tendopoli. La scadenza naturale dell'affidamento è fissata al 15 di agosto prossimo, in quella data pensiamo di poter chiudere definitivamente un capitolo della storia della nostra cittadina. Sto lavorando per fare chiudere la struttura in modo civile e condiviso senza esibizione di muscolarità, ma con un processo deve essere rispettoso dei migranti».
Il sindaco di San Ferdinando non nasconde la profonda delusione nei confronti della Regione Calabria e dello Stato che hanno scaricato la gestione del campo al comune. «Io ho sollevato questo problema sulle politiche migratorie - sottolinea Tripodi - ma sono stato lasciato solo da Regione e Stato. Loro adesso si devono fare carico di una politica migratoria civile e non fare finta che non sia compito loro».
Avviso da parte del Comune di San Ferdinando è stato concordato con la prefettura e la questura di Reggio Calabria con le quali è stato concordata una chiusura graduale e senza strappi. I migranti attualmente presenti nella tendopoli in questo momento sarebbero circa 200, 60 dei quali sono abusivi. «Già abbattuto numerose tende e rimosso anche un container - ha concluso il primo cittadino - Per i regolari la questura deve trovare posto negli Sprar. Nel campo c'è ormai una condizione di anarchica che mette in pericolo la civile convivenza e fa aumentare le mie responsabilità. Adesso la Regione Calabria e lo Stato devono farsi carico di una politica migratoria civile».