Quattro anni in primo grado per Antonietta Caruso e Salvatore Procopio, otto mesi per l’imprenditore Spadafora
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Il tribunale di Castrovillari ha emesso tre condanne in primo grado nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta tangente di ventimila euro pagata a una funzionaria di Calabria Verde per facilitare i tagli boschivi. Antonietta Caruso, 55 anni, all’epoca dei fatti responsabile del settore Forestazione e delle guardie giurate particolari di Calabria Verde, è stata condannata a quattro anni di reclusione. Stessa pena è stata inflitta all’agronomo Salvatore Procopio, 62 anni, originario di San Giovanni in Fiore. Antonio Spadafora, titolare dell’azienda boschiva “Fratelli Spadafora”, ha ricevuto una condanna a otto mesi.
Le condanne confermano la solidità dell’impianto accusatorio, sostenuto durante le indagini preliminari dal Giudice per le indagini preliminari e dalla Cassazione, e ora confermato in sede di dibattimento di primo grado. Tuttavia, è importante ricordare che i tre imputati sono da considerarsi innocenti fino alla sentenza definitiva del terzo grado di giudizio. Stando alle indagini condotte dai carabinieri forestali, sotto la supervisione dell'ex procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla e del pubblico ministero Angela Continisio, Antonietta Caruso avrebbe obbligato l’imprenditore boschivo Antonio Spadafora a versarle ventimila euro per ottenere un appalto di disboscamento a Longobucco. Salvatore Procopio avrebbe agito come intermediario, facilitando la richiesta e il pagamento della tangente tra Caruso e Spadafora.