Il patto nelle consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale nel 2014. Voti in cambio di favori per il rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività di Farmaitalia e l'assunzione del figlio
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Consorso esterno in associazione mafiosa. È questa la pesante accusa che la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contesta al presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini arrestato e posto ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta Farmabusiness. In particolare, è accusato di essere partecipe dell'associazione di 'ndrangheta operante sul territorio di Cutro e riconducibile a Nicolino Grande Aracri.
In qualità di assessore regionale fino al 2014 e successivamente quale consigliere regionale secondo gli inquirenti favoriva un contributo concreto specifico e volontario per la conservazione del o il rafforzamento della capacità operativa dell'associazione. In cambio del sostegno elettorale avrebbe garantito ai referenti del sodalizio le condizioni per l'avvio e per l'esercizio dell'attività imprenditoriale della distribuzione all'ingrosso di prodotti farmaceutici.
Sarebbe così intervenuto nei pubblici uffici per agevolare e accelerare l'iter burocratico per il rilascio delle necessarie autorizzazioni volte alla cotituzione del Consorzio Farma Italia e della società Farmaeko che prevedeva la distribuzione di medicinali da banco sul territorio nazionale.
In tal senso avrebbe provveduto alla nomina del responsabile del relativo ambito nazionale sollecitando i soggetti preposti a rilasciare la necessaria documentazione amministrativa e le certificazioni pur consapevole del reimpiego di capitali illeciti provenienti dal delitto associativo.
L'assunzione del figlio
Nel sodalizio, poi, imponeva l'assuzione del figlio, Giuseppe Tallini, in qualità di consigliere in maniera tale da contribuire all'evoluzione dell'attività imprenditoriale del consorzio fornendo il supporto nel procacciamento delle farmacie da consorziare.
Sostegno nella campagna elettorale
Inoltre, Domenico Tallini è accusato di aver ricevuto il supporto della cosca Grande Aracri nella campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale del 2014. Avrebbe accettato voti con la promessa di compiere in ambito politico amministrativo azioni volte a sostenere gli interessi economici del sodalizio.
Nello specifico, avrebbe speso il suo nome di assessore regionale uscente per favorire il rilascio delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento delle attività del consorzio Farmaitalia riconducibile alla cosca Grande Aracri.
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