Sono 21 le persone che ancora mancano all’appello dopo il naufragio di domenica 26 febbraio a Steccato di Cutro, tra cui anche sei bambini compreso uno dei due recuperati ieri mattina e che è stato successivamente identificato in base agli indumenti che indossava. Lo dice il dirigente dell’Ufficio immigrazione della Questura di Crotone, Alberto Sciortino, interpellato dall'Agi spiegando che la quantificazione dei dispersi è frutto del lavoro svolto dalla Polizia tra i sopravvissuti del naufragio.

Le ricerche dei dispersi, si è appreso questo pomeriggio, andranno avanti a oltranza. Secondo quanto riferiscono fonti dei soccorritori, il fatto che nelle ultime 24 ore non siano stati recuperati corpi di altre vittime - l'ultimo ritrovamento risale a mezzogiorno di ieri - non legittima la sospensione delle ricerche, che vengono condotte dalla Guardia costiera con il supporto dei vigili del fuoco, con unità che stanno lavorando sia in mare che sulla terraferma. Un'attività che va avanti anche su specifica richiesta dei familiari delle persone coinvolte nel naufragio che mancano ancora all'appello ed il cui numero oscilla tra le 19 e le 21.

Un'eventuale sospensione delle ricerche sarà presa in considerazione, secondo quanto si è appreso, soltanto se nei prossimi giorni non verranno trovati i corpi delle altre vittime. Una possibilità che, per il momento, comunque, viene esclusa. Intanto, entro domani sarà completato il trasferimento nei Paesi di provenienza delle salme identificate che si trovano ancora nel palazzetto dello sport di Crotone.

Ad ogni nucleo familiare è stato chiesto in quanti si erano imbarcati in Turchia sul natante che è poi naufragato sulla costa calabrese e dai numeri forniti dai familiari si è risaliti all’entità dei dispersi.

Complessivamente le persone morte nel naufragio finora accertate sono 79 e 80 i sopravvissuti, presunti scafisti compresi.