La dotazione di tre miliardi stanziata dal Governo Meloni fino al 2037 è già esaurita. Il progetto dell’opera che si estende per 89 chilometri costa 4,1 miliardi di euro. Anas ha presentato la fattibilità tecnico-economica per la valutazione di impatto ambientale
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Siamo solo alla valutazione di impatto ambientale e per giunta senza alcuna copertura finanziaria, quindi in una fase embrionale, ma è pur sempre un primo passo. Nei giorni scorsi Anas ha presentato al Dipartimento Territorio e tutela dell’ambiente della Regione Calabria il progetto di fattibilità tecnico-economica sulla tratta Rossano (torrente Coserie)-Crotone per l’avvio della procedura “Via”. Il costo per gli 89 chilometri a quattro corsie relativi agli interventi CZ372, CZ373 e CZ374 è di circa 4,1 miliardi di euro, quindi ben oltre la disponibilità – tre miliardi in quindici anni – messi sul piatto dal governo Meloni, peraltro già impegnati (e non basteranno) per la Crotone-Catanzaro e la Sibari-Rossano.
In attesa che proprio la tratta a nord, i 28 chilometri tra Sibari e Rossano, riemerga dalle sabbie mobili della burocrazia in cui è sprofondata, tra il ricorso presentato al Presidente della Repubblica dai 37 proprietari di terreni espropriati e la convenzione (apre le porte al bando di gara) tra Anas e Regione Calabria che tarda ad arrivare (dalla conclusione della conferenza dei servizi di fine di giugno scorso), quella a sud, tra il torrente Coserie, alle porte di Rossano e Crotone è stata progettata in lotti funzionali.
Gli interventi
Gli interventi presi in esame da Anas in fase di valutazione di impatto ambientale alla Regione sono il tracciato CZ372 da Rossano a Mandatoriccio, il CZ373 tra Mandatoriccio e Torretta di Crucoli e CZ374 tra Torretta di Crucoli e Crotone (Bivio Passovecchio).
Il lotto Rossano-Cariati (CZ372), a sua volta suddiviso in tre lotti, al costo complessivo di 905 milioni di euro per i 22 chilometri previsti: Rossano-Calopezzati (11 chilometri per un importo di 418 milioni), Calopezzati-Mandatoriccio (6 chilometri, 261 milioni), Mandatoriccio-Cariati (4 chilometri, 226 milioni).
Il lotto, sarà prevalentemente collinare ed in variante al tracciato attuale che attraversa centri abitati come Mirto Crosia, Calopezzati Mare, Pietrapaola, Marina di Mandatoriccio.
Il progetto prevede, quindi, la realizzazione di una nuova infrastruttura di categoria “B” (strada extraurbana principale con 2 carreggiate separate e 2 corsie per senso di marcia) per un’estensione complessiva di circa 22 km con 15 viadotti, 2 gallerie artificiali, 10 gallerie naturali e 3 cavalcavia e 4 svincoli, quello all’altezza del torrente Coserie a Rossano, Mirto Crosia, Calopezzati e quello all’altezza della rotatoria che interseca l’attuale statale 106 alle porte di Cariati con la strada provinciale 205 per Mandatoriccio.
Gli interventi relativi al 2° Tronco (CZ373) ed al 3° Tronco (CZ374) interessa i comuni di Mandatoriccio, Scala Coeli, Cariati, Crucoli, Cirò, Cirò Marina, Melissa, Strongoli e Crotone.
Anche questo progetto prevede la realizzazione di una nuova infrastruttura di categoria “B” (strada extraurbana principale con 2 carreggiate separate e 2 corsie per senso di marcia) che si estende per circa 52 km, dallo svincolo di Cariati nord, fino a quello previsto a Gabella alle porte di Crotone.
L’intervento prevede, ancora, la realizzazione di 10 svincoli, 66 viadotti, 18 gallerie artificiali e 36 gallerie naturali, oltre alle opere d’arte minori ed a quelle funzionali alla ricucitura delle viabilità interferite. Costo? 1,77 miliardi di euro per il Mandatoriccio e Torretta di Crucoli e 1,53 miliardi di euro per la Torretta-Crotone
Opere “sacrificate” sull’altare del ponte
Fin qui, insomma, i tecnicismi e le “belle” parole. La valutazione di impatto ambientale, si diceva, è pur sempre un primo passo, ovviamente necessario, verso la realizzazione dell’opera che comunque riserva delle criticità, prima tra tutte la copertura finanziaria che, al momento rappresenta un enigma di difficilissima soluzione.
L’obiettivo, dunque, resta quello di individuate le fonti di finanziamento. Ma se la legge di bilancio 2023, come accennato, ha messo a disposizione per la “nuova” statale 106, “appena” tre miliardi di euro fino al 2037, ed il governo ha raschiato il barile ovunque per racimolare le risorse necessarie al ponte sullo Stretto, sottraendole di fatto ad opere del genere, all’alta velocità ferroviaria, alla manutenzione delle strade, è facile dedurre che a meno di sconvolgimenti politici, la porzione di statale 106 tra Rossano e Crotone, nella migliore delle ipotesi rimarrà – per sempre? – nel libro dei sogni.