I precari storici dell'ospedale che hanno maturato qui i requisiti per la stabilizzazione chiedono di accedere alla ricognizione di personale
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Scattano le stabilizzazioni all'ospedale Pugliese di Catanzaro ma scattano anche i ricorsi e le diffide. E questa volta la guerra per il posto fisso non si consuma solo tra i precari e gli idonei ma entra in scena anche una nuova variabile costituita dal contingente di precari che dopo aver raggiunto i 48 mesi di attività all'ospedale Pugliese per non essere licenziati sono stati trasferiti in modo coatto al policlinico universitario Mater Domini, dove hanno sottoscritto un nuovo contratto bypassando così i vincoli di legge.
Si era nei giorni caldi delle barricate innalzate fin dentro la sede amministrativa di Madonna dei cieli e delle taniche di benzina trasportate negli uffici con l'intento di dar fuoco.
A mesi di distanza quegli stessi precari oggi chiedono il conto e si apre la guerra su più fronti. Nei giorni scorsi l'azienda ospedaliera ha infatti avviato le procedure per la stabilizzazione pubblicando una procedura di ricognizione riservata al personale precario in servizio all'ospedale per la verifica del possesso dei requisiti per accedere alla stabilizzazione.
Ai nastri di partenza sono posizionati per ora 41 dipendenti (3 medici, 34 infermieri, 2 oos, 1 ostetrica e 1 tecnico audiometrista) che hanno maturato i requisiti al 31 dicembre 2019 e attendono la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato.
Alla stessa ricognizione ha partecipato però anche un gruppo di precari che proprio all'ospedale Pugliese ha maturato i requisiti validi ai fini della stabilizzazione salvo essere poi trasferito al policlinico universitario per evitare il licenziamento.
Undici sanitari in tutto che oggi hanno imboccato la strada del contenzioso, notificando all'ospedale Pugliese una diffida con cui si intima l'azienda a «considerare i dipendenti partecipanti a pieno titolo nella procedura di assunzione a tempo indeterminato».
Nella diffida che porta in calce la firma dell'avvocato Paola Baiocco e la data del 30 aprile, i dipendenti contestano la delibera del 24 aprile vergata dal commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli con cui si propone di sostituire il contingente a tempo determinato con altrettante unità a tempo indeterminato che «saranno coperti sino alla rispettiva concorrenza con personale avente diritto alla stabilizzazione nonché mediante scorrimento delle graduatorie di questa azienda vigenti e in mobilità". Secondo i precari "la delibera risulta opaca e confusa nella determinazione dei criteri di copertura del personale a tempo indeterminato ed opera una illegittima parificazione tra gli aventi diritto alla stabilizzazione e coloro i quali siano presenti quali meri idonei nelle graduatorie».
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