«L’attentato contro i mezzi del Comune di Siderno è un attacco a tutti noi. È un attacco ad una comunità che si sta riprendendo i suoi spazi. I proiettili, le auto in fiamme, sono lettere di una grammatica e di un alfabeto che questa comunità non vuole imparare. Qualcuno ha pensato di disegnare Siderno di nero, ma stavolta ha sbagliato matita e colori. Noi, però, siamo di più e siamo dalla parte giusta. Per questo abbiamo deciso di convocare un sit-in e un corteo per dire basta a questa escalation criminale. Siderno non è sola, ma a difenderla ha la forza più grande: tutti noi, i suoi cittadini».

È quanto si legge in una nota diffusa dall’associazione #Inpiedipersiderno, che continua invitando alla mobilitazione, sabato 20 novembre, per i fatti criminali recentemente accaduti nel centro ionico Reggino: «Sabato mattina mettete il vestito buono e scendete in piazza per voi, per i vostri figli, per un nuovo noi. Tutti, anche tu. Siderno è viva. Evviva Siderno».

«Non puoi più voltarti dall’altro lato, adesso è arrivato il momento di dare qualcosa indietro a quella città che ci ha dato tanto – prosegue la nota -. Per questo chiediamo a voi, genitori, di portare i vostri figli in piazza; chiedo a te, commerciante, di abbassare per un attimo le serrande e scendere in strada con noi; chiediamo a voi, sportivi, di indossare le vostre migliori divise e di portare i vostri palloni, le racchette, le scarpette; chiediamo a voi, medici, di scendere in piazza con camici e ambulanze a sirene spiegate. Musicisti, portate la vostra allegria, e voi fotografi preparatevi ad immortalare i volti più belli. Chiediamo a Siderno di mettersi il vestito buono e di raccogliersi in corteo per difendere sé stessa».

L’invito è rivolto non solo ai residenti della cittadina ma anche a «tutti voi, che leggerete questo messaggio, stateci vicini: giornalisti, venite a raccontare la giornata in cui una città intera ha urlato il suo no alla violenza ed all’ignoranza. Sindacati, venite a far sentire ancora più forte la forza del nostro urlo. Politici, venite a sostenere la battaglia di una città che stavolta vuole andare fino in fondo, e non seguire chi la porterà al fondo. Amici dei comuni vicini, non voltatevi dall’altro lato, venite a difendere la democrazia».