La vicecapogruppo M5S alla Camera, dopo le aggressioni agli agenti penitenziari, denuncia il sottodimensionamento del personale in servizio nella Casa circondariale
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«Il governo ignora pericolosamente la realtà vissuta dagli agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Rossano. Snocciola dati e informazioni che sanno di propaganda mentre gli uomini in divisa sono chiamati a turni sacrificanti di 12 ore. Per sopperire alla gravissima carenza d'organico si ricorre non più in via straordinaria ma con cadenza giornaliera all'accorpamento dei vari e tanti posti di servizio presenti in struttura. Questo abbassa in modo preoccupante e pericoloso i livelli minimi di sicurezza». Lo afferma Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S alla Camera, nel corso di un'interpellanza sulle aggressioni agli agenti di polizia penitenziaria di Corigliano Rossano.
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«Anche se dal sito del ministero della Giustizia, a fronte di un organico previsto di 153 unità, risulta che i poliziotti concretamente amministrati sono 111, quelli effettivamente e davvero impiegabili sono quasi la metà - continua Baldino. Sono numeri impietosi che segnano una differenza, rispetto a quanto riporta il sito del ministero, tanto grave da mettere in ginocchio l'istituto rossanese sia sotto il profilo della programmazione del servizio, sia sotto l'aspetto della copertura dei posti insopprimibili. La realtà vissuta dal pochissimo personale di polizia penitenziaria che opera a Rossano è di vera e propria emergenza tanto da metterne a dura prova l'integrità psicofisica».
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«A poco servono le azioni spot propagandate che vengono poi depotenziate puntualmente dagli agenti in concreto impiegabili. Già in passato si è parlato di 13 nuovi arrivi poi rivelatisi effettivamente 3. Il carcere di Rossano necessita - conclude Baldino - di un potenziamento strutturale. Questo per evitare il default dell'istituto rossanese sotto il punto di vista della sicurezza e per la salvaguardia dell'incolumità psicofisica delle poche unità oggi presenti».