L'assenza di acqua sta mettendo in ginocchio i comprensori della provincia di Reggio, Cosenza e Crotone. Una crisi idrica prolungata che affonda le radici nel luglio 2023
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La Giunta della Regione Calabria, nella seduta odierna, su proposta del presidente, Roberto Occhiuto, ha approvato un delibera per richiedere al governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale in relazione alla situazione di grave deficit idrico nel comparto idropotabile in atto nei territori della città metropolitana di Reggio Calabria, della Provincia di Crotone e dei Comuni di Calopezzati, Caloveto, Cariati, Corigliano Rossano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, S. Cosmo Albanese, S. Demetrio Corone, S. Giorgio Albanese, Santa Sofia D'epiro, Vaccarizzo Albanese in Provincia di Cosenza.
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Con una delibera ad hoc che riguarda esplicitamente il comparto agricoltura, la Giunta ha inoltre richiesto al Ministero dell‘Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste il riconoscimento dello stato di calamità naturale in seguito all’eccezionale e prolungata siccità verificatasi in Calabria nel periodo luglio 2023-giugno 2024.
Infine, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con un suo decreto firmato oggi ha esteso lo stato di emergenza regionale di Protezione Civile in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della città metropolitana di Reggio Calabria e della provincia di Crotone - dichiarato con Dpgr n. 40 del 26 luglio 2024 - ai territori dei Comuni serviti dagli schemi acquedottistici “Macrocioli” e “Trionto - Sila Greca” in provincia di Cosenza.