Sibaritide, 4 omicidi in un anno: si ridisegna la geografia criminale?

Greco e Romano ritrovati stamattina ad Apollinara sono gli ultimi della lista delle persone uccise brutalmente. Prima di loro le esecuzioni dei boss Leonardo Portoraro a Villapiana e Pietro Longobucco a Corigliano

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di Marco  Lefosse
23 luglio 2019
18:20
Il luogo del delitto e le vittime
Il luogo del delitto e le vittime

Gli equilibri criminali nella Sibaritide stanno cambiando e, probabilmente, il duplice omicidio che si è consumato nella notte scorsa ad Apollinara, nella periferia di Corigliano-Rossano, ne è una testimonianza indiscutibile. L’esecuzione (leggi anche Duplice omicidio a Corigliano-Rossano, crivellati a colpi di kalashnikov e finiti con una calibro 9), di cui sono state vittima l’imprenditore coriglianese, incensurato, Francesco Romano di 44 anni ed il 49enne Pietro Greco, di Castrovillari ma naturalizzato cassanese, ritenuto dagli inquirenti astro nascente della criminalità organizzata e con precedenti per traffico di droga, è stata in perfetto stile ‘ndranghetista. Greco, tra l’altro, nel 2010 venne arrestato nel corso dell'operazione Knock Out, in quanto ritenuto uno dei maggiori fautori del traffico di stupefacenti tra il Pollino e Rosarno.

 


L’ammazzatina di cammilleriana memoria, avvenuta stanotte, si aggiunge ad altri due omicidi eccellenti. Quello del boss Leonardo Portoraro (leggi anche Ucciso il boss della sibaritide Leonardo Portoraro), freddato da una raffica di colpi di kalashnikov lo scorso 6 giugno 2018, in pieno giorno ed in pieno centro a Villapiana scalo, e di cui ancora non si conoscono movente e mandanti.

 

E poi, quello del boss di Corigliano, Pietro Longobucco Leggi anche Quel cadavere in mare e una farfalla sul braccio. Si tratta del boss Longobucco). La sua è stata una esecuzione in piena regola: ucciso con un colpo di pistola, e poi gettato a bordo di un furgone nelle acque del porto di Schiavonea. Insieme a lui, da allora, non si hanno più notizie nemmeno di un suo sodale: Antonino Sanfilippo.

 

Uccisioni (e sparizioni) eccellenti che vanno a ricomporre quel puzzle intricato che si sta ricostruendo sui tavoli della procura distrettuale antimafia di Catanzaro. Tutto lascia presagire che la geografia criminale della Sibaritide si stia ridelineando. Proprio in questo territorio, da sempre terra di mezzo e crocevia di tutte le organizzazioni criminali dalla ‘Ndrangheta alla Camora per finire alla Sacra corona unita, ci sono interessi economici importanti.

Giornalista
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