Nuovo stop ai conferimenti all’impianto pubblico di Bucita. Si rischia di nuovo la paralisi. Il disagio nasce dalla chiusura della discarica di San Giovanni in Fiore e si tenta di tamponare trasferendo una parte degli scarti nelle strutture di Cassano e Rende (Calabria Maceri). Si attende proprio in queste ore il decreto della Regione Calabria affinché la nuova vertenza possa sbloccarsi. 44 i comuni della Sibarite che conferiscono a Bucita, lunghe le colonne di tir questa mattina. Intanto la società Ecoross (gestione servizio igiene urbana nel comune di Corigliano Rossano, ma anche di altri nella stessa Sibaritide) parla di «scenario insostenibile. In queste condizioni, senza la certezza dei conferimenti, diventa impossibile erogare servizi di qualità e garantire costanza e regolarità».

 

I limiti nel sistema impiantistico regionale

Secondo l’azienda «le cause di tali disservizi, non imputabili al gestore dei servizi, sono tutte da ricercare in un deficit del sistema impiantistico regionale. Per quel che riguarda il territorio di Corigliano Rossano, nello specifico, è da oltre una settimana che non si riesce a conferire nemmeno la frazione organica nell’impianto finale di trattamento di località Bucita, indicato dal Comune, per via di problematiche varie, di natura tecnica o di natura economico-finanziaria, che di fatto bloccano i conferimenti. Tutto questo comporta, a cascata, ripercussioni anche nel servizio di raccolta della frazione organica e degli sfalci da potatura sul territorio, considerato che i mezzi deputati a tale attività sono pieni da diversi giorni. Oggi, inoltre, sempre a Bucita, si è verificata nuovamente la stessa problematica anche per la frazione indifferenziata, con conferimenti rallentati e limitati per tutti i comuni che afferiscono a questo impianto. Dopo i disagi dei mesi estivi e un breve periodo di normalità, la ripresa dei conferimenti a singhiozzo paralizza ancora una volta l’intero sistema paventando il rischio che possa ripresentarsi una situazione emergenziale».