L'avvocato Emilia Vera Giurato: «Unici luoghi deputati alla difesa siano le aule di Tribunale, impone di riportare la cronaca su un binario di correttezza e completezza»
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È di ieri la notizie di un sequestro da 45 milioni di euro, con beni individuati anche in Florida, nei confronti dei fratelli Francesco e Demetrio Berna, imprenditori attivi nel settore dell’edilizia ed intermediazione immobiliare, molto noti in Calabria avendo Francesco ricoperto il ruolo di presidente Ance regionale e Demetrio la carica di consigliere al comune di Reggio Calabria. Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente la nota dell'avvocato Emilia Vera Giurato, legale dei fratelli Berna.
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La nota
«La diffusione della notizia del sequestro dei beni riconducibili ai signori Francesco e Demetrio Berna, in forza del provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria e soprattutto della clamorosa eco mediatica che ne è derivata, nella consapevolezza che unici luoghi deputati alla difesa siano le aule di Tribunale, impone di riportare la cronaca su un binario di correttezza e completezza, demandando ai Giudici la valutazione di tutti gli elementi difensivi che sono stati riversati in atti.
A seguito delle denunce sporte dal Sig. Francesco Berna nei confronti di esponenti di numerose cosche di ‘ndrangheta, i fratelli Berna e le loro famiglie vivono da circa tre anni sotto scorta.
Le sue dichiarazioni, accuratamente vagliate dall’Autorità Giudiziaria, sono state ritenute attendibili ed hanno portato ad arresti e condanne nell’ambito - tra gli altri - dei procedimenti Heliantus, Malefix e Metameria nei quali a Francesco Berna, quale persona offesa dal reato, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per le innumerevoli estorsioni subite, nel corso di quasi trent’anni, nello svolgimento della propria attività imprenditoriale.
Quanto ai fatti per i quali sono sottoposti a giudizio, i fratelli Berna negano con fermezza ogni responsabilità ed ogni, benché minimo, coinvolgimento in attività di natura illecita; ribadiscono che l’unica contiguità, nient’affatto compiacente, con gruppi della locale criminalità organizzata è quella che sono stati costretti incessantemente a subire, a causa delle soffocanti richieste estorsive subite da parte delle diverse compagini criminali operanti sul territorio».