È successo nel Vicentino. Accertata la natura dolosa dell’episodio: i malviventi avrebbero prima infranto un finestrino e poi appiccato le fiamme all’interno dell’abitacolo
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Incendio auto, immagine di repertorio
Appena una settimana dopo i nuovi sequestri di autovelox operati dal gip del tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura, e che hanno interessato in particolare i comuni di Vicenza e Bagnolo di Po, oltre che quelli di San Fili, Trebisacce, Rocca Imperiale, Amendolara, tutti ricadenti nella provincia bruzia, qualcuno ha dato alle fiamme la Mercedes di Antonio Menegon, uno dei consulenti del pm titolare dell’inchiesta, Antonio Bruno Tridico.
L’episodio si è verificato a Rosà, nel Vicentino. I vigili del fuoco hanno accertato la natura dolosa dell’incendio. I malviventi avrebbero prima infranto uno dei finestrini del veicolo, poi avrebbero appiccato le fiamme all’interno dell’abitacolo. Sulla presunta intimidazione indagano i carabinieri, ma l’ingegnere è convinto che sia da correlare proprio con il sequestro degli autovelox, anche se le perizie del Menegon non sarebbero state determinanti ai fini della decisione adottata dal giudice di mettere i sigilli agli apparecchi.
Come si ricorderà, il caos relativo all’impiego delle apparecchiature di rilevazione del mancato rispetto dei limiti di velocità, era scoppiato in seguito alla ordinanza del 18 aprile 2024 con cui la Cassazione ha sancito il principio della non validità degli strumenti autorizzati dal Ministero dei Trasporti e però non omologati. Condizione in cui ricadono tutti gli apparati tecnologici installati lungo le strade del Paese. Ne consegue che tutte le infrazioni accertate con questi sistemi sono da ritenere nulle. E però le amministrazioni comunali e provinciali, continuano ugualmente ad impiegarle e ad elevare multe per migliaia di euro a carico degli automobilisti. Da qui l’intervento della magistratura.
Il Governo intanto, sta lavorando al testo di un Decreto che indichi chiari e univoci requisiti tecnici di omologazione che gli autovelox devono soddisfare. Ma la materia è complessa ed il nuovo quadro normativo non potrà prescindere anche dalla indicazione di criteri di applicazione delle sanzioni che vadano nella direzione della deterrenza dei comportamenti pericolosi alla guida e non in quella di inasprirle solo per fare cassa.