Il molleggiato in un video postato sul suo profilo Instagram: «Fermato il battito di un cuore che animava la sacralità dell'accoglienza»
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«Ingiustizia è fatta». Così Adriano Celentano dalla sua pagina Instagram ha commentato oggi la sentenza inflitta dal tribunale di Locri a Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione per illeciti sui progetti di accoglienza ai migranti.
In un videoclip montato sulle note del suo brano “Cammino”, il molleggiato ha riproposto le dichiarazioni di Giancarlo Caselli rilasciate al Fatto Quotidiano: «Il senso profondo della disputa tra Creonte e Antigone sta nella necessità di conciliare le leggi umane e divine che, oggi come oggi, diremmo i diritti insopprimibili legati alla dignità, ai sentimenti e alle radici culturali dell’individuo con le esigenze dello Stato. Ciò significa che il magistrato deve interpretare il suo ruolo al servizio sì della legge ma nella prospettiva più ampia e profonda della giustizia».
Quindi il video continua con le parole di Celentano: «Tutto questo prima che i giudici fermassero il battito di un cuore che animava la sacralità dell’accoglienza. È incredibile – conclude il molleggiato – come noi mortali viviamo questi brevi attimi di vita sulla terra, senza minimamente pensare alle grandiosità di ciò che possiamo perdere dopo la morte».