Incredibile spedizione “punitiva” mentre i giocatori rossoblù erano al mare con le fidanzate. Uno degli atleti ha subito la frattura dello zigomo. Indaga la Digos. Due anni fa un episodio simile aveva scosso la squadra e l'ambiente del tifo
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Nella giornata di ieri sei calciatori della squadra rossoblù che erano assieme alle proprie fidanzate a godersi mare e sole in località Scifo, una delle spiagge più belle e discrete della costa, sarebbero stati aggrediti da un gruppo di oltre venti persone con spranghe e bastoni. Secondo quanto trapelato, si tratterebbe di Giovanni Bruzzaniti, Daniel Leo, Andrea Dini, Riccardo Stronati, Eugenio D’Ursi e Maxime Giron. Questi ultimi due, però, attraverso singole mail inviate alla nostra redazione, hanno smentito categoricamente di essere stati presenti, sostenendo di essere a casa mentre sulla spiaggia i compagni venivano aggrediti.
Secondo una prima ricostruzione, il più giovane del gruppo avrebbe subito anche la frattura di uno zigomo. Al momento la società pitagorica non ha diffuso alcuna nota a riguardo. Ovvio che non sono in alcun modo giustificabili e tollerabili episodi di questo genere che, probabilmente sono riconducibili con un periodo certo tra i più difficili della squadra rossoblù, che ha perso anche domenica sera allo Scida contro il Brindisi ultimo in classifica e retrocesso matematicamente in Serie C, nonostante la vittoria in terra calabrese. Sull'accaduto sta svolgendo accertamenti la Digos della Questura di Crotone che avrebbe comunque invitato le parti in causa a presentare denuncia. Nessuno dei calciatori risulta si sia fatto medicare in ospedale.
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Sull'accaduto sta svolgendo accertamenti la Digos della Questura di Crotone che avrebbe comunque invitato le parti in causa a presentare denuncia.
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L’episodio ricorda quello che si è verificato quando il Crotone scese anche dalla serie B alla serie C (stagione 2022/2023), quando un gruppo di calciatori rossoblù venne prima minacciato verbalmente e poi aggredito fisicamente, nel corso della serata dedicata alla festa patronale della Madonna di Capocolonna. Il gruppo degli atleti si trovava alle giostre allestite per il mese Mariano.
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È altresì corretto rammentare il comportamento dei tifosi allo stadio sempre “onorevole”, capace di garantire che non vi siano barriere allo Scida, al contrario della stragrande maggioranza degli impianti calcistici d’Italia.