È il giorno del rientro in classe per migliaia di studenti calabresi, tra cui quelli della città del Pollino. Le ultime raccomandazioni degli insegnanti all'entrata e si è pronti per il nuovo anno scolastico
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Suona la campanella e l'emozione è come quella della prima volta. Il ritorno dopo il lockdown di studenti, docenti e dirigenti è di quelli che emoziona. Nel piazzale degli istituti si impartiscono le ultime raccomandazioni e poi tutti in fila indiana, con uno stile che ha del militaresco, per non creare assembramenti e guadagnare i propri spazi e le aule nelle quali si seguiranno le lezioni.
«La prima regola deve essere la responsabilità dentro e fuori – dichiara una insegnate mentre raggiunge il suo gruppo di studenti per entrare con loro in fila indiana tra le mura del Liceo Classico Giuseppe Garibaldi – Poi bisogna avere tanto coraggio per difendere i propri diritti, allo studio e all'istruzione, che ci garantisce la costituzione e noi siamo tenuti a rispettare». Tra occhi assonnati e qualche sguardo impaurito però la voglia è quella di tornare ad incontrarsi a socializzare, nel rispetto delle nuove regole di convivenza e distanziamento. Ma guardarsi negli occhi, incontrare i propri compagni, ritrovare il clima dei giorni prima della pandemia è un desiderio che i ragazzi si portavano nel cuore da troppo tempo. «Staremo attenti al rispetto regole - aggiunge una studentessa - ma sarà bello ritrovarsi tra i banchi di scuola e condividere le esperienze di formazione». Di sicuro, nessuno lo nasconde, «sarà un modo particolare di tornare a scuola – aggiunge un’altra ragazza che zaino in spalla si avvia a varcare la soglia dell’istituto – ma comunque tornare è emozionante. Ci impegneremo a rispettare le regole ma anche a stare bene insieme come ogni anno».
Tre ingressi diversi, divisi per classi, con i docenti che prelevano gli alunni in fila indiana per aiutarli a seguire il giusto distanziamento e i percorsi dedicati all’interno dell’istituto. È una scuola che si organizza ed ha voglia di reggere il confronto con la sfida della formazione nell’anno della pandemia. «E’ tutto diverso, non è come prima – dichiara un altro studente - ma ci proviamo, vediamo come andrà. Ho paura non tanto del contagio ma di non poter rivivere le stesse emozioni che si viveva in classe stando tutti insieme».
In tanti, anche alle superiori, i genitori che hanno accompagnato i propri figli all’ingresso degli istituti. Tra ansia e fiducia nell’operato della scuola si preparano anche loro a vivere un anno particolare, ricco di tante incertezze. «Dopo tanto tempo penso che vederli tornare sia una cosa positiva, mi auguro che vada tutto bene – dice una madre di una studentessa – La scuola si è preparata bene ma staremo a vedere perché non abbiamo tante certezze». «Come genitori un minimo di preoccupazione c’è – aggiunge una coppia che ha portato i due figli al debutto nelle superiori – anche sulla capacità dei nostri figli di gestire questa situazione».
A sovraintendere al buon funzionamento della macchina organizzativa nel piazzale del Garibaldi a Castrovillari c’è la dirigente scolastica Elisabetta Cataldi che non nasconde l’emozione nel ritrovare il vociare dei giovani studenti alle prime ore del mattino. «È un emozione grandissima, credo che questa sia stata la notte che precede una sorta di esami un pò per tutti. Si sente tantissimo la responsabilità di questa riapertura in presenza» - ed aggiunge - «Abbiamo faticato tanto per predisporre al meglio possibile questo rientro a scuola ed ora tocca a tutti quanti fare la propria parte perchè ogni giorno ed ogni attività richiede attenzione».
Gli fa eco una insegnante che insieme alle colleghe si avvia ad iniziare la prima lezione della ripartenza. «Ritornare è importante, ritornare in sicurezza è ancora più importante. Noi stiamo facendo di tutto per ritornare ma anche per rimanere nella nostra scuola, perchè significa vivere, diversamente ci accontenteremmo di sopravvivere». Ora la campanella detterà il tempo di questa prima giornata di lezione che ha il sapore di conquista sudata e voluta da tutti, nessuno escluso.