Alunni di elementari e medie in classe dopo che il Tar ha annullato l'ordinanza di chiusura del sindaco. Ma il 30% ha deciso di restare a casa. Diversi anche i certificati medici da parte dei docenti
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Sono riprese ieri le lezioni nelle scuole primarie e secondarie di primo grado all’indomani della pronunzia del Tar della Calabria che ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza sindacale di chiusura delle scuole.
Il tema si è trasformato in prese di posizione politiche: da un lato la maggioranza, non tutta, che sostiene la linea della prudenza e mira alla ripresa delle attività solo in tempi migliori, dall’altra una parte della minoranza che richiama i principi costituzionali del diritto allo studio, sottolineando il dato secondo cui le scuole sono sicure.
La media di diserzione dagli istituti comprensivi ieri si è attestata attorno al 30%, sia tra alunni che tra i docenti, questi ultimi hanno trasmesso prontamente il certificato medico alle segreterie scolastiche. Una percentuale che conferma come la paura sia abbastanza radicata. Punte massime di assenze si sono toccate a Schiavonea: in uno degli istituti si è raggiunta la percentuale dell’80%, questo dato tuttavia risente anche di un problema manutentivo della caldaia.
Nella zona di Piragineti, area baricentrica tra le due ex città di Corigliano e di Rossano, le assenze hanno raggiunto numeri consistenti. La media, comunque, è del 30%. Il vero diritto all’istruzione viene leso per chi oggi diserta, in quanto l’attività didattica in presenza è ripartita e chi si assenta è destinato a rimanere indietro con le lezioni.