Nel corso della settimana i carabinieri di Gioia Tauro hanno segnalato altre cinque persone per violazione alle normative ambientali
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Nel corso dell’ultima settimana, la compagnia dei di Gioia Tauro ha effettuato controlli alle attività commerciali e produttive nei comuni della Piana per verificare il rispetto delle norme ambientali e il corretto svolgimento delle attività economiche soggette a licenza.
Gli uomini dell’Arma hanno individuato una serie di obiettivi che all’esito del controllo hanno evidenziato gravi irregolarità.
A Rosarno, è stato denunciato un settantenne che, all’interno di un locale al piano terra di sua proprietà, aveva allestito un locale di scommesse abusivo e senza insegne. All’interno i carabinieri hanno rinvenuto anche delle slot machine senza autorizzazioni. L'uomo è stato sanzionato amministrativamente e penalmente e l’attrezzatura è stata sottoposta a sequestro.
A Gioia Tauro e Melicucco, ancora, in tre diversi controlli, i carabinieri hanno denunciato cinque soggetti per violazione di normativa ambientale. Nel primo hanno accertato che due soggetti svolgevano abusivamente la professione di meccanico e smaltivano rifiuti industriali, come oli esausti, lubrificanti e fusti in acciaio, autonomamente, senza autorizzazione e arrecando grave danno all’ambiente circostante.
Nel secondo controllo, invece, hanno sequestrato un cumulo di rifiuti situato all’interno di un impianto di demolizione. I militari hanno rilevato una fuoriuscita di oli esausti proveniente dalle operazioni di demolizione, che aveva contaminato il suolo esterno all’impianto e le vasche di contenimento delle acque piovane nel quale sono stati rinvenuti diversi residui contaminanti. In un’area adiacente all'impianto, estesa per circa 600 mq, è stata inoltre individuata una discarica abusiva di veicoli dismessi e componenti metalliche da rottamare, tra i quali un’autovettura rubata. Anche quest’area, utilizzata senza le autorizzazioni e colma di accumuli di materiali che costituivano un grave rischio per l’ambiente, è stata sottoposta a sequestro. Gli accertamenti documentali hanno permesso di appurare che i gestori dell’area, non disponevano dei formulari di conferimento relativi al corretto smaltimento delle acque reflue e degli oli esausti.
Il terzo controllo, invece, ha consentito di deferire il gestore di una lavanderia che scaricava senza autorizzazione acque reflue nell’ambiente circostante.