A poco più di 24 ore dal ritrovamento dei manifesti funebri dal contenuto fortemente diffamatorio rivolto al maresciallo Michele Sanzo, in servizio nella Stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio, la cittadinanza si mobilita. È mezzogiorno quando un nutrito gruppo di persone, capitanato dal sindaco Onofrio Maragó, si presenta davanti alla caserma dei carabinieri.

 

Si forma un cordone di solidarietà attorno al presidio di legalità. «Oltre a manifestare vicinanza al maresciallo Michele Sanzo – afferma il primo cittadino – siamo qui per ribadire come l’episodio di ieri abbia offeso tutta la comunità. Tutte le persone oneste di Sant’Onofrio. Quello che è successo ieri – ha chiosato il sindaco – ha ferito noi tutti». E poi l’invito ai militari a continuare «nella vostra azione, insieme a noi, per il bene della comunità».

Il maresciallo Sanzo ascolta emozionato e ringrazia la sua gente «per questo gesto spontaneo di solidarietà». Un lungo applauso saluta il carabiniere. Ci sono le associazioni del territorio, dai giovani della protezione civile “Augustus” ai ragazzi della scuola calcio, dal mondo della scuola ai semplici cittadini. Tutti uniti per manifestare solidarietà e vicinanza al maresciallo. «Sant’Onofrio è soprattutto questa. È una cittadina di persone oneste e laboriose» ci tengono a rimarcare.

 

Ieri mattina, il piccolo centro alle porte di Vibo Valentia si è svegliato con muri e spazi riservati alle affissioni funebri tappezzati da inquietanti manifesti dal carattere diffamatorio contro il vicecomandante di Stazione. Pesanti offese a sfondo sessuale sotto il suo nome scritto a caratteri cubitali e accompagnato da una croce. Manifesti prontamente rimossi e oggetto di un’inchiesta avviata dall’Arma, con il coordinamento della Procura di Vibo Valentia diretta da Camillo Falvo, ma che potrebbe passare presto alla Direzione distrettuale antimafia guidata da Nicola Gratteri.

La prima e più accreditata ipotesi è che quella consumata contro il militare sia una ritorsione per lo straordinario lavoro compiuto assieme ai suoi colleghi per contrastare ogni forma di illegalità nel feudo mafioso del clan Bonavota. Proprio Sanzo ha offerto un contributo importante nelle indagini che hanno condotto all’individuazione e all’arresto del super latitante Domenico Bonavota, il 6 agosto scorso. Insomma, potrebbe esserci la ‘ndrangheta sullo sfondo di un atto gravissimo che aveva l’obiettivo, non riuscito, di delegittimare un militare, un presidio di legalità, un’istituzione.

Nuovi attestati di solidarietà

Il Comitato No discarica Vibo Valentia «esprime profonda solidarietà e vicinanza al maresciallo Michele Sanzo, in seguito al vile attacco subito. Nutriamo profonda stima e gratitudine per l’impegno profuso nella lotta alla criminalità di ogni genere da parte dell’Arma dei carabinieri di Sant’Onofrio, in difesa della legalità, della giustizia sociale e della tutela dell’ambiente e siamo certi che verrà fatta presto chiarezza sull’accaduto».

I consiglieri comunali di centrodestra Pietro Lopreiato e Paolo Riga: «Esprimiamo piena solidarietà al maresciallo Michele Sanzo per l’indegno, volgare e vergognoso atto perpetrato nei suoi confronti. Convinti dell’ottimo lavoro svolto dal maresciallo, noi consiglieri di questo comune lo invitiamo ad andare avanti perché siamo convinti che abbia intrapreso la strada giusta. Sempre vicini come cittadini e come istituzione per il bene comune».