Feto morto all’ospedale di Polistena, condannato ginecologo

Assolte invece tre ostetriche. Agli imputati contestato il reato di omicidio colposo. Non avrebbero riconosciuto la condizione di sofferenza fetale provocando la morte del piccolo

di Redazione
28 maggio 2019
19:20

Otto mesi di reclusione oltre che il risarcimento dei danni e il pagamento delle spese processuali. Questo l’esito del processo che si è svolto dinanzi al tribunale di Palmi a carico del medico ginecologo, Michelangelo Silipigni in servizio all’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena e delle ostetriche Ambrogina Colella, Pasqualina Spanò e Concetta Sceni, quest’ultime tre assolte.
I fatti risalgono al 18 novembre 2013. Agli imputati veniva contestato il reato di omicidio colposo perché, in concorso tra loro, avendo in cura la paziente Manuela Mazzullo di Palmi, alla 38ma settimana di gravidanza, ricoverata nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale, non avrebbero riconosciuto la condizione di sofferenza fetale provocando la morte del feto. Il bambino sarebbe dovuto nascere di lì a qualche giorno. I genitori, i coniugi Antonio Barilari e Manuela Mazzullo, assistiti dall’avvocato Andrea Alvaro, avevano subito presentato una denuncia contro ignoti, chiedendo il sequestro della cartella clinica e l’esecuzione dell’autopsia. Al termine della lunga istruttoria, dopo il rinvio a giudizio dei sanitari, l’udienza di ieri e la condanna. «È stata una dura battaglia processuale, durata quasi sei anni, – ha commentato l’avvocato Alvaro – ma, alla fine, quel piccolo feto che non è riuscito a venire al mondo ha ottenuto giustizia».

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