Quello che in altre aree della Calabria sembra un problema quasi irrisolvibile a Catanzaro è invece ancora gestibile. Testimonianza ne è il recente reclutamento di camici bianchi da destinare al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio. Il reparto di prima emergenza che durante la stagione estiva si trasforma per i pazienti in un calvario a causa delle interminabili attese e spesso teatro anche di aggressioni in danno degli operatori sanitari è riuscito nell’impresa di assumere sette medici.

Concorso a tempo indeterminato

L’obiettivo è stato raggiunto a seguito dell’espletamento di un bando di concorso per assunzione a tempo indeterminato che ha registrato la partecipazione di 29 professionisti: «Il commissario, Francesco Procopio, si è dimostrato molto sensibile al problema e ci ha consentito di assumere sette medici, praticamente abbiamo utilizzato l’intera graduatoria» ha confermato il direttore dell’unità operativa di medicina d’accettazione e d’urgenza dell’azienda ospedaliera, Giuseppe Masciari.

La graduatoria

Tutti i 29 partecipanti hanno ricevuto la chiamata, ma solo in sette hanno deciso di farsi avanti e prendere servizio in pronto soccorso, tra questi anche una specializzanda. Con i nuovi innesti si è, tuttavia, ancora ben lontani dal soddisfare gli standard di una adeguata dotazione organica ma nel reparto di prima emergenza non ci si lamenta affatto, anzi.

Aree bianche e verdi

«Qualche pezzo lo abbiamo perso – aggiunge ancora il primario -. Andremo a regime ad ottobre ma riusciremo ad aprire l’area bianca e l’area verde». Due componenti fondamentali del sistema dal momento che al pronto soccorso di Catanzaro giungono pazienti che spesso non necessitano di un intervento in emergenza e che gli ospedali periferici non riescono a trattenere e curare. L’afflusso di molti casi classificabili come codici bianchi e verdi è all’origine delle lunghe attese.

Incentivi economici

«Attualmente i tempi di attesa si sono molto ridotti rispetto a questa estate» conferma il primario che poi snocciola una serie di interventi utili per limitare l’effetto fuga dal pronto soccorso ormai diffuso in tutta Italia. Per il medico incentivi economici potrebbero riguardare i turni notturni – i meno ambiti – o potrebbero passare per l’introduzione di una quattordicesima mensilità: «Intanto bisognerebbe effettuare interventi immediati per arrestare l’emorragia perché non soltanto nessuno vuol lavorare in questa area ma chi già vi lavora tende a scappare».

Scuola di specializzazione

«Serve dunque rendere appetibili le postazioni con incentivazioni di tipo economico e successivamente procedere con un intervento strutturale che preveda l’istituzione della scuola di specializzazione in Medicina d’Accettazione e d’Urgenza che in Calabria non esiste. In tal modo potremmo utilizzare gli specializzandi anche in pronto soccorso, una soluzione che certamente allevierebbe di molto il problema».