I manifestanti riuniti nel comitato Calabresi per la sanità pubblica chiedono interventi urgenti al ministro Speranza mentre c'è chi specula sull'emergenza senza riuscire a dare risposte ai cittadini
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Hanno trascorso la notte nei corridoi della direzione generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. L'occupazione dei locali da parte di una ventina di manifestanti, esponenti di vari comitati confluiti nel gruppo di protesta Calabresi per la sanità pubblica, voleva dare il via ad una grande mobilitazione di cittadini contro la malagestione degli ospedali e delle altre strutture di assistenza travolte dal Covid ed impossibilitate a garantire cure adeguate non solo ai pazienti con coronavirus, ma anche a chi soffre per altre gravi patologie.
La città non risponde
Ma la città per adesso, è rimasta indiffente. Attonita davanti ai bollettini quotidiani, alla impennata di vittime, alle scene del pronto soccorso dell'Annunziata affollato di ambulanze. «Abbiamo urgentemente bisogno di un cambiamento, lo dobbiamo alle persone che hanno perso la vita, al personale sanitario stremato nelle corsie ospedaliere - si legge in una nota del collettivo di protesta - Lo dobbiamo alla nostra terra, perché abbiamo tutte e tutti diritto ad una sanità pubblica efficiente e di qualità. Il Governo deve decidere se dare delle risposte concrete a due milioni di calabresi o continuare a far finta che la Calabria non esista rendendosi complice delle continue morti di nostri conterranei». Il presidio nei corridoi dell'Asp è al momento solo dimostrativo: nessun disagio o rallentamento viene arrecato alle attività degli uffici.
Duplice iniziativa
I manifestanti poi hanno lanciato un invito per le ore 17 di oggi 15 aprile a «tutte le persone che stanno dimostrando solidarietà e sensibilità alla causa a partecipare ad un momento di confronto che si terrà davanti alla sede ASP occupata. Ci ritroveremo in Via Alimena per rilanciare le prossime mobilitazioni previste per domani, venerdì a Roma al Ministero della Salute alle ore 11 e per sabato a Cosenza alle ore 17,30 in Piazza Cappello».
Mario Occhiuto smemorato
La manifestazione di sabato sarà una sorta di risposta a quella convocata per la mattinata stessa, dal sindaco Mario Occhiuto il quale, oltre a dimenticare lo svilente braccio di ferro condotto con l'ex governatore Oliverio sulla collocazione del nuovo ospedale, con il risultato di rinviarne la realizzazione alle calende greche, forse non sa che la Regione, incapace di mettere a sistema la pioggia di milioni resi disponibili dall'Unione Europea e dalla Protezione Civile per risollevare la sanità calabrese, è guidata da una giunta espressione della coalizione di cui fa parte il suo stesso partito.
Faccia tosta a Cinquestelle
Così come, in riferimento alla nota diffusa ieri dai parlamentari pentastellati Orrico, Misiti e Melicchio e dall'eurodeputata Laura Ferrara, ci vuole una bella faccia tosta ad invocare la tutela del diritto alla salute a due anni dalla pagliacciata di Reggio organizzata in occasione dell'approvazione del Decreto Calabria, provvedimento che ha dato un contributo determinante a far scivolare la sanità sull'orlo dell'abisso.