Il 19enne stavo rientrando a casa a Francavilla Angitola nel Vibonese di sera quando l'animale è apparso sulla strada e non è riuscito ad evitarlo. Il sindaco: «Siamo invasi, riaprite la caccia»
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Ha una clavicola rotta, il polso fratturato e tumefazioni in tutto il corpo. Mostra le sue ferite consapevole di avere corso un grosso rischio. Foca Attisani, 19 anni tra qualche giorno di Francavilla Angitola, è la vittima dell’incidente stradale che si è verificato mercoledì sera su una strada provinciale. Stava rientrando dal mare in sella alla sua moto Kawasaki quando un cinghiale, uno dei tanti che da anni ormai invadono anche le campagne dell’Angitolano, è sbucato all’improvviso. Inevitabile lo scontro.
Cinghiali nel centro abitato
«L’ho visto all’improvviso e non sono riuscito ad evitarlo – racconta – l’impatto mi ha sbalzato dalla moto. Ho avuto paura, ma poteva andare peggio». È stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di una trentina di giorni. Accanto a lui i genitori ancora scossi per l’accaduto: «Quando abbiamo ricevuto la chiamata dei carabinieri abbiamo temuto il peggio. I cinghiali da queste parti sono di casa – spiega papà Antonio -, a volte capita che di sera raggiungono il centro abitato facendo razzia nei campi coltivati. Ce ne sono troppi, abbiamo paura», chiosa.
«Riaprite la caccia ai cinghiali, siamo invasi»
Un’invasione denunciata anche dal sindaco di Francavilla Angitola Giuseppe Pizzonia che incontriamo sulla provinciale 47, dove è avvenuto l’incidente. Sul ciglio della strada, all’indomani del sinistro, ci mostra il cinghiale, ancora riverso sull’asfalto e in attesa di essere smaltito: «Non è il primo incidente, e non sarà l’ultimo – spiega- . La mia preoccupazione è che possa scapparci il morto». Oltre a rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità i cinghiali stanno danneggiando le colture: «Molti contadini hanno deciso di abbandonare i piccoli appezzamenti di terreno». Da qui l’appello del sindaco che chiede alla Regione Calabria di anticipare il calendario venatorio. «Non possiamo aspettare la riapertura ufficiale prevista per il 3 ottobre – dice – bisogna autorizzare battute di caccia per ridurre il numero dei cinghiali, prima che sia troppo tardi»