VIDEO | Il provvedimento arriva a distanza di qualche giorno dalla protesta al gate del Porto di Gioia Tauro
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Blitz delle forze di polizia, questa mattina, nel campo migranti di Testa dell’Acqua a Rosarno. Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno circondato l’intera area intorno alle 8 e hanno iniziato una serie di controlli a tappeto nei container all’interno dei quali sono censiti circa 220 cittadini africani. Quello di testa dell’Acqua è uno degli insediamenti storici nella piana di Gioia Tauro e anche uno di quelli nei quali si sono registrati minori problemi nel corso degli ultimi anni. L’azione di questa mattina delle forze di polizia segue la dura protesta dei migranti di venerdì scorso davanti al gate portuale. Una protesta guidata dai movimentisti di “campagne in lotta” e che avrebbe coinvolto solo un numero esiguo di stagionali che vivono nei campi della piana. Il blitz è servito anche a fare un punto sulla situazione del campo rosarnese: prefettura e questura stanno tentando, infatti, di evitare che il modello della baraccopoli, abbattuta lo scorso marzo, possa riprodursi in un’altra zona del territorio. L’operato delle forze di polizia nella piana di Gioia Tauro è stato improntato negli ultimi anni non sulla repressione, ma sul controllo discreto e il dialogo costante con le forze sociali e gli immigrati. Questo ha permesso di evitare il ripetersi di gravi rivolte come quella del 2010 e anche l’aumento dello sfruttamento degli stagionali da parte di caporali e imprenditori senza scrupoli.
Un «lavoro encomiabile» come lo ha definito il segretario generale della Flai-Cgil di Gioia Tauro Rocco Borgese: «Quello che stanno facendo i poliziotti del commissariato e dei carabinieri di Gioia Tauro – ha aggiunto il sindacalista – merita di essere sottolineato. Capita spesso che quando facciamo sindacato di strada ci incontriamo e gli segnaliamo anche dei furgoni che girano per i campi in cerca di lavoratori da pagare in nero».
Il problema abitativo, comunque, resta quello più pressante per chi giunge nella piana di Gioia Tauro in cerca di un lavoro. L’abbattimento della baraccopoli e le norme più stringenti sul rilascio dei documenti di soggiorno hanno fatto peggiorare la situazione, aumentando di fatto il lavoro delle forze di polizia e dei sindacati. «Il decreto Salvini – ha concluso Borgese – ha aumento il numero degli irregolari che giungono nella piana a cercare lavoro. Inoltre, all’abbattimento della baraccopoli, che è un fatto positivo, non è seguita una seria politica di accoglienza e abitativa per gli stagionali. Questo ha prodotto il proliferare di nuovi campi sparsi per tutta la piana: da Taurianova a Drosi, da Feroleto della Chiesa a Laureana di Borrello».