450 piante di cannabis dislocate in terrazzamenti creati ad hoc e ricoperti da una fittissima vegetazione, all’evidente scopo di occultare l’illecita coltivazione. È questo l’esito dell’operazione condotta dalla Guardia di finanza a Tiriolo, nel Catanzarese.

Nonostante le impervie condizioni dell’area boschiva, i finanzieri del gruppo di Catanzaro, prontamente attivati, sono riusciti a crearsi un varco tra la fitta vegetazione, riuscendo così ad individuare, dopo ore di cammino le due piantagioni.

Artigianali ma molto efficaci i sistemi di irrigazione adottati, così come accertato dalle fiamme gialle catanzaresi: in un caso, infatti, si è fatto ricorso ad un motore elettrico, alimentato con la batteria di un’auto tenuta in carico da un piccolo pannello fotovoltaico, atto a pompare l’acqua lungo tutto l’argine del torrente; nella seconda piantagione, invece, più semplicemente veniva sfruttata la caduta dell’acqua da una vasca di raccoglimento in cui confluiva una sorgente naturale mediante un lungo tubo di gomma.

Dalle condizioni generali delle piante, si presume che dalle stesse si sarebbe potuto ottenere un quantitativo di circa 400 kg di stupefacente che, introdotto nel mercato, avrebbe prodotto illeciti ricavi per circa 2 milioni di euro.