È corsa contro il tempo per il maxi-processo Rinascita Scott. Da un lato il timore di una scadenza dei termini massimi di custodia cautelare che porterebbe tutti gli imputati detenuti in libertà e da qui l’esigenza di celebrare celermente il dibattimento. Dall’altro lato, però, l’impossibilità oggettiva di tenere udienze ai ritmi richiesti dalla pubblica accusa, pena un mancato studio del processo stesso da parte dei giudici. 

Due esigenze che vanno conciliate e che, nel tardo pomeriggio, hanno fatto registrare in aula due diverse prese di posizione. Prendendo la parola quasi al termine dell’udienza, infatti, è stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a spiegare: «La mia presenza qui oggi aveva due scopi fondamentali: procedere alla riunione dei vari tronconi processuali in cui si è diviso il processo Rinascita-Scott, ma soprattutto far sì che vengano calendarizzate udienze dibattimentali tutti i giorni perché l’aula è in grado, anche dal punto di vista sanitario e della sanificazione dei locali, di far fronte a un’incombenza del genere. Se non celebreremo udienze tutti i giorni non potremo impedire la scarcerazione degli imputati per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare. Ho inoltre già scritto a chi di competenza affinchè questo Collegio venga esonerato da tutti gli altri processi in corso al Tribunale di Vibo, altrimenti non ce la faremo con i tempi e con i termini di custodia cautelare avendo già perso un mese inutilmente».

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Pronta la replica della presidente del Collegio, Brigida Cavasino: «Faremo di tutto per evitare la scadenza dei termini massimi di carcerazione preventiva, ma è impensabile, non solo per noi ma anche per la cancelleria, fare udienze tutti i giorni perché il processo non è rappresentato solo dalla celebrazione delle udienze, ma è anche studio e i giudici devono avere il tempo per studiare le udienze, leggere le varie deposizioni e le trascrizioni delle intercettazioni così come far fronte alle innumerevoli istanze che verranno presentate. Il lavoro dei giudici non avviene solo nelle udienze e non si esaurisce solo con le udienze, e questo è evidente, altrimenti se non avessimo il tempo di studiare non immaginiamo davvero quanto dovrebbe durare la camera di consiglio di Rinascita-Scott. In ogni caso questo Collegio farà di tutto, ripeto, per non far scadere i termini di custodia cautelare».

Le prossime udienze sono state così calendarizzate per giovedì 21 gennaio e poi venerdì 22 gennaio. Si riprende poi il 25, il 26, il 28 e 29 gennaio. Il resto delle udienze verrà deciso in seguito cercando di contemperare le esigenze di tutti: quelle dell’accusa che mira ad evitare scarcerazioni (richiamando anche oggi in aula con il pm Antonio De Bernardo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Gaetano Cannatà, che ha parlato di riunioni in carcere fra gli imputati detenuti con il proposito di aderire in massa al processo con rito ordinario per “intasare” i lavori ed arrivare alla scarcerazione), ma anche quelle dei difensori impegnati pure in tanti altri processi, così come quelle dei giudici che hanno bisogno di studiare il processo ad udienze terminate.