Il letto da rifare, prima di uscire. Un ritocco al trucco per sentirsi in ordine anche con la mascherina e poi la scelta della giacca da indossare. Irene ha 20 anni e qui, nel social housing DaMe di Crotone, dove da un po’ vive con la madre, si sente a casa. «Ci hanno accolte sin da subito come una famiglia e il segreto forse è proprio questo: essere una famiglia che si sostiene nonostante tutto. Ci hanno dato la possibilità di riprendere in mano le nostre vite, dandoci speranza e motivazione» ci racconta.

Una casa per le donne

Finanziato da Fondazione con il Sud, il progetto è ospitato in un edificio di proprietà della diocesi. È azzurro, come il mare verso cui si affaccia. La residenza, inaugurata pochi mesi dalla cooperativa Kairos in vico Pompei 30, accoglie donne in difficoltà, che hanno voglia di ricominciare ma non sanno da dove e come ripartire. Una decina i posti letto, non tutti occupati al momento anche per via dell’emergenza sanitaria, che vengono messi a disposizione delle ospiti - anche con bambini eventualmente - per periodi che vanno dai 6 ai 12 mesi.

Un luogo in cui rifiorire

DaMe non è una struttura assistenziale, né una semplice casa d’accoglienza, ma un luogo in cui promuovere l’autonomia delle ospiti, che condividono gli spazi come vere coinquiline. «È uno spazio e un tempo in cui le donne possono rifiorire: qui non solo trovano una casa, ma imparano un mestiere, fanno tirocini, seguono corsi di formazione perché il modo per farcela da sé e per vivere in autonomia è mettere a frutto le proprie capacità» racconta con entusiasmo Luca Greco, presidente di Kairos.

Il ruolo del Comune

È attraverso le pagine social del progetto che solitamente arriva la richiesta d’aiuto, in altri casi le segnalazioni giungono dal Comune di Crotone. «Ci sono situazioni di disagio già attenzionate dai servizi sociali dell’ente – spiega l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Filly Pollinzi – e quindi già esiste una valutazione del bisogno. Poi, ogni giorno arrivano segnalazioni di diversa natura e nel caso si tratti di donne, le assistenti sociali valutano come intervenire e se contattare i referenti del progetto». DaMe «non nasce come risposta emergenziale ma come opportunità per le donne sole o con bambini, per una rinascita vera e propria» aggiunge.

Altri progetti in cantiere

Intorno alla residenza, Luca Greco, coadiuvato dall’instancabile Caterina Carvello, ha in mente di sviluppare altri progetti. Al piano terra dell’edificio, ad esempio, presto sarà inaugurato lo spazio educativo “Zia Mariù”, aperto a tutti i bambini della città.