Test per tutte le persone giunte in Calabria. In particolare, per i fuorisede che con la fine del lockdown hanno potuto fare rientro in Calabria, la governatrice Santelli ha disposto, con l’ordinanza numero 38 dello scorso 30 aprile, una procedura di registrazione sul portale della Protezione civile regionale prima della partenza e, all’arrivo, il tampone rino-faringeo e l’isolamento domiciliare volontario. Nel corso della prima giornata, lo scorso 4 maggio, i residenti in arrivo sono stati invitati a sottoporsi all’esame del tampone all’interno dei laboratori mobili allestiti nelle aree di servizio nei pressi dei più importanti svincoli dell’autostrada, nelle principali stazioni ferroviarie e all’interno dell’aeroporto di Lamezia Terme. 

 

Il test però è stato eseguito sull’85 per cento delle persone che avevano comunicato il loro rientro. Per garantire una maggiore copertura, il dirigente del Dipartimento Salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, ha dato disposizione ai Dipartimenti di prevenzione delle Asp calabresi, di eseguire i test anche sul restante 15 per cento, nella residenza in cui stanno adempiendo all’isolamento domiciliare.

Nella prima giornata di rientri, si sono registrati anche numerosi casi di persone che si sono rifiutate di sottoporsi al tampone.