Dopo la sospensiva del Tar Calabria che congela il provvedimento del sindaco, la cooperativa privata proprietaria della scuola dell'infanzia chiarisce il perché del ricorso
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La scuola privata dell’infanzia di Corigliano-Rossano ha regolarmente ripreso le lezioni dopo la pronuncia del Tar Calabria che ha sospeso l’ordinanza sindacale demandando il merito della discussione al nuovo anno. Su questa vicenda, tuttavia, si è sollevato un polverone politico dal quale i ricorrenti vogliono prendere le distanze, precisando che la battaglia giudiziale intrapresa è solo ed esclusivamente da inquadrare nella tutela del diritto dei bambini all’istruzione. Chi parla è Teresa Pia Renzo, in qualità di rappresentante legale della Magnolia, società cooperativa sociale Onlus e gestore del Polo d’infanzia “Magnolia”, scuola d’infanzia paritaria e asilo nido accreditato. «L’emergenza Covid-19 sta esasperando le situazioni di disparità e ha creato condizioni di apprendimento e di educazione impari tra zone geografiche diverse. Lo vediamo con i provvedimenti che si stanno prendendo in questi giorni a livello nazionale, regionale e comunale».
«La nostra scuola non ha mai registrato un contagio né di bambini che frequentano la struttura né di parenti strettamente correlati. È stato perciò un luogo sicuro e libero dal contagio da sempre. La proroga della chiusura di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola materna, nel territorio comunale di Corigliano Rossano, avvenuta il 12 novembre con la motivazione secondo cui stavano crescendo i contagi tra i bambini (registrato un numero di 10 casi su una popolazione di circa 80.000 abitanti) è stata per me inaccettabile».
Una battaglia in punta di diritto a tutela dei bambini
Indice puntato contro chi ha tentato di strumentalizzare una pronunzia che tocca temi delicati: «La mia non è una lotta contro nessuno, è solo la rivendicazione del diritto dei miei bambini, che mi stanno a cuore. Ieri mattina poterli vedere di nuovo felici ed entusiasti nel riprendere le loro attività quotidiane ha commosso me e le mie collaboratrici, dandoci una gioia che non pensavamo fosse possibile». «Agiamo con attenzione, valutiamo i singoli casi e laddove ci sono tutte le condizioni per lavorare, laddove vengono rispettate tutte le norme prescritte, come avviene nella mia scuola dove sono stati adottati tutti i provvedimenti necessari nel rispetto della normativa in materia di strutture per l’infanzia, allora permettiamo di aprire e di offrire i nostri servizi. Non celiamo dietro queste chiusure generalizzate i malfunzionamenti di alcune strutture che probabilmente non potrebbero neanche restare aperte in condizioni di normalità».