Gli avvocati dell’ex sindaco: «Motivazioni basate sul sospetto, siamo convinti dell’errore commesso dal giudice di primo grado»
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«Oggi abbiamo presentato appello avverso la sentenza di condanna emessa nei confronti di Mimmo Lucano dal Tribunale di Locri il 30 settembre scorso con motivazioni depositate il 17 dicembre 2021». È quanto dichiarano gli avvocati difensori Giuliano Pisapia e Andrea Daqua.
«La sentenza - proseguono i legali -, lo avevano già rilevato, è apparsa fin dal primo momento abnorme perché in evidente contrasto con le risultanze processuali. Dopo l'attenta lettura delle motivazioni basate su suggestioni, congetture e logiche del mero sospetto, siamo ancora più convinti dell'errore commesso dal giudice di primo grado. L'errore inficia l'intero iter motivazionale seguito dal Tribunale il quale giunge alla condanna non solo utilizzando le intercettazioni che, secondo quando stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione, sono inutilizzabili ma interpretandole in maniera difforme dal loro effettivo significato».
Secondo i difensori di Lucano, «la motivazione, poi, è risultata assolutamente carente rispetto alla corposa documentazione da noi prodotta». «Con il proposto gravame abbiamo contrastato, nel merito, i singoli capi della sentenza e le argomentazioni (contraddittorie) del Tribunale, a partire da quelle sui reati più gravi: associazione per delinquere e peculato - aggiungono -. Siamo convinti di aver fornito alla Corte di Appello argomentazioni sufficienti per la riforma della sentenza impugnata e la conseguente assoluzione di Mimmo Lucano».