Prima il sequestro, adesso l’ordine di demolizione. Uno dei simboli dell’accoglienza a Riace dell’era Lucano è destinato a sparire. Si tratta della casetta degli asini, usati per la raccolta e il trasporto rifiuti, e di altre strutture della fattoria didattica nel parco delle fontane, ritenute dall’area tecnica comunale abusive. Sedici manufatti con struttura portante in legno, costruiti senza le dovute autorizzazioni edilizie che presto (entro 90 giorni) non ci saranno più. L’ordinanza è stata notificata al presidente della cooperativa che gestiva la raccolta differenziata “L’Aquilone” Fernando Antonio Capone, uno dei 25 imputati nel processo Xenia in corso a Locri e che vede alla sbarra, tra gli altri, anche l’ex sindaco Mimmo Lucano.

 

I sigilli alla fattoria, inaugurata ad inizio 2018, erano stati apposti lo scorso aprile dai carabinieri della Forestale di Reggio Calabria. Proprio in quell’occasione a Lucano venne stato notificato un nuovo avviso di garanzia per una presunta truffa aggravata nel contesto di un nuovo filone investigativo della Procura locrese sulle case che ospitavano i migranti dei progetti di accoglienza, ritenute non conformi alle normative vigenti in materia di idoneità abitativa. Secondo le accuse della procura, l'ex primo cittadino avrebbe distratto fondi destinati al progetto Sprar, per l'ospitalità dei migranti, per l'esecuzione delle strutture che avrebbero dovuto ospitare il centro didattico.