A poco più di una settimana dall’assalto romano, la Cgil Calabria mostra i muscoli e riparte da Riace per lanciare un messaggio di giustizia sociale e di vicinanza verso Mimmo Lucano, l’ex sindaco condannato dal tribunale di Locri e diventato negli anni simbolo dell’accoglienza ai migranti. Nel piccolo borgo della Locride è stata inaugurata una sede della camera del lavoro, per colmare una solitudine territoriale e valorizzare ulteriormente la presenza del sindacato quale presidio di democrazia e legalità.

«Oggi Riace dà un messaggio di pace e solidarietà a tutto il paese – ha affermato il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato – mentre in Europa in questo momento si stanno alzando muri, noi diamo un segnale per aprire ponti verso l’accoglienza e la giustizia sociale, in un momento in cui i fascismi cercano di condizionare la vita democratica». La sede riacese è stata intitolata alla memoria di Pasquale Aprigliano, sindacalista calabrese di lungo corso, scomparso lo scorso anno.

«Questo è un segno che in un momento di sconforto fa ben sperare per il futuro – ha espresso l’ex primo cittadino Lucano - Per Riace questo luogo riaccende una luce di speranza che nessuno potrà mai oscurare».