Nella relazione degli ispettori del ministero dell'Interno tutte le anomalie che hanno determinanto la perdita dei finanziamenti per lo Sprar e hanno scatenato l'ira del sindaco che nel 2016 fu indicato dalla rivista americana Fortune tra le 50 persone più influenti del mondo
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Il Ministero dell’Interno ha comunicato al sindaco di Riace Mimmo Lucano l’avvio del procedimento finalizzato all’applicazione di 44 punti di penalità per la gestione del progetto Sprar nel paese dell’accoglienza che, tradotto dal burocratese all’italiano, significa revoca dei finanziamenti.
La risposta ai dubbi del primo cittadino famoso in tutto il mondo, che due giorni fa ha sospeso lo sciopero della fame, è contenuta nell’ultima relazione del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Viminale. Le anomalie emerse dopo le ultime ispezioni sono riassunte in 15 pagine. Le criticità accertate «risultano aver compromesso le finalità di accoglienza integrata proprie del progetto per i profili di inefficienza amministrativa programmatica e gestionale, con i conseguenti riflessi negativi sia sulla presa in carico dei soggetti accolti sia riguardo al non corretto impiego delle risorse pubbliche erogate».
Non solo. I migranti nel corso dei colloqui hanno espresso lamentele evidenziando l’applicazione di prezzi maggiorati nel caso di acquisti con bonus cartacei prodotti ad hoc dal progetto e spendibili esclusivamente in alcuni esercizi commerciali.
Altre criticità sono state accertate sul livello di comprensione della lingua italiana da parte dei soggetti accolti, nonostante i lunghi tempi di permanenza nel progetto territoriale. «Anche per ciò che attiene all’orientamento legale – si legge nella relazione - è stata sottolineata l’assenza della necessaria figura professionale nelle varie equipe di lavoro. In particolare è risultata presente nell’organigramma dell’ente attuatore “Città Futura” solo una consulente legale». Assenze di figure professionali sono state accertate anche per lo svolgimento delle attività di orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo ed abitativo.
Alla visita di monitoraggio condotta dal servizio centrale ha fatto seguito quella eseguita dalla Prefettura di Reggio che, nel confermare la situazione di grave disordine e di confusione amministrativa, ha accertato ulteriori gravi criticità agli enti gestori individuati in assenza di gare ad evidenza pubblica; alle strutture di accoglienza dei migranti, per le quali non risulterebbero accertate le condizioni di agibilità con canoni di locazione superiori rispetto alla media dei prezzi di mercato locale; agli operatori non in possesso di adeguata professionalità.